Acido butirrico: il salva intestino

Acido butirrico: il salva intestino

Fibre e acido butirrico: una mutua e fruttuosa collaborazione.

Quante volte ti hanno detto che mangiare fibre fa bene alla digestione?

Parte del motivo per cui mangiare più fibre può migliorare la salute dell’intestino è perché porta il colon a produrre un importantissimo acido grasso: l’acido butirrico.

L’acido butirrico ( o butirrato) è un acido grasso a catena corta che viene creato quando i batteri buoni dell’intestino scompongono la fibra alimentare.

Uno dei fattori più importanti per la salute dell’intestino è la produzione di acidi grassi a catena corta, che avviene attraverso il metabolismo dei cosiddetti “batteri buoni”, che vivono e prolificano all’interno del nostro intestino.

Sai che le cellule batteriche presenti nell’intestino di un individuo sano sono 10 volte superiori al restante numero di cellule presenti nello stesso individuo (circa 2 kg del nostro peso corporeo)?

Si calcola un totale di centomila bilioni di batteri, composti da circa 500 specie diverse che, se ben bilanciate e nutrite, contribuiscono in modo sostanziale al nostro stato di salute.

La nostra popolazione microbica intestinale, cioè l’insieme dei ‘batteri buoni’ nostri amici, rappresenta un’altissima densità di cellule batteriche, che lavorano per noi e ci proteggono, come degli operai diligenti. Ma che, come operai, hanno anche bisogno di nutrirsi in modo adeguato per avere sufficiente energia e proteggere il nostro organismo.

Un acido che esplica uno straordinario effetto antinfiammatorio sull’intestino.


Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, l’acido butirrico (o butirrato) viene usato per trattare problemi come:

  • celiachia
  • colite ulcerosa
  • morbo di Crohn
  • malattie infiammatorie croniche intestinali

Vari studi di laboratorio dimostrano che il butirrato aiuta le cellule del colon a rimanere sane, impedendo la crescita delle cellule tumorali e incoraggiando la distruzione delle cellule cancerogene nel colon.

Altri studi hanno osservato che esiste una connessione tra dieta e ridotto rischio di cancro al colon. Molti esperti sono concordi nel dire che la produzione di acidi grassi a corta catena possa essere in parte responsabili di questo.

Ma cosa sono gli acidi grassi a catena corta?

Sono acidi grassi che contengono fino a 6 atomi di carbonio. Questi acidi hanno un grande potere antinfiammatorio e rigenerante per la mucosa intestinale e sono coinvolti nel metabolismo dei grassi e dei carboidrati. Essi sono prodotti proprio dai batteri buoni dell’intestino, anzi sono la loro principale fonte di nutrimento. Gli acidi grassi a corta catena possono anche avere un ruolo importante per la salute e per le malattie. Possono ridurre il rischio di disturbi infiammatori, diabete di tipo 2, di obesità, malattie cardiache e altre problematiche.

Per ottenere un aumento di acidi grassi a catena corta, è generalmente consigliato di mangiare molti alimenti ricchi in fibra, come la frutta e la verdura .

Uno studio su 153 individui ha trovato positiva l’associazione tra una maggiore assunzione di alimenti vegetali e l’aumento dei livelli di acidi grassi a corta catena nelle feci.


Tuttavia la quantità e il tipo di fibre che mangi influiscono sulla composizione dei batteri dell’intestino, che a loro volta influiscono sulla produzione degli acidi grassi a corta catena.

Questi tipi di alimenti sono i migliori per la produzione di acidi grassi a corta catena nel colon:

A questo punto penserai: anch’io voglio produrre più acido butirrico!

  • Gomma di Guar: estratta dai baccelli di guar, dei legumi
  • Inulina: si assume da carciofi, aloe, aglio, porri, cipolle, farro, segale e asparagi
  • Fruttoligosaccaridi (FOS): i FOS si trovano in vari tipi di frutta e verdura, tra cui banane, cipolle, aglio e asparagi
  • Amidi resistenti come quello da mais
  • Pectina: buone fonti di pectina sono le mele, le albicocche, le carote, le arance e altre
  • Arabinoxilano: da mais, riso, avena e orzo
  • Grassi: da burro, ghee, formaggio crudo da pascolo, l’olio extra vergine di oliva e altre risorse di grassi
  • Aceto: non solo l’aceto di mele crudo ma tutti i tipi d’aceto
  • Fermentati: i latto-fermentati e i cibi fermentati (crauti, kimchi, kefir, sottaceti, panna acida, senape, …) e bibite (kombucha, kvass..)

Aumentare l’assunzione di fibre alimentari è uno dei modi per aumentare la quantità di acido butirrico nell’intestino. Frutta fresca, verdura, legumi, noci, semi e cereali integrali sono tutte eccellenti fonti di fibre.

Mangiare molti alimenti ricchi di fibre genera nel colon una maggiore produzione di acidi grassi a catena corta, (il ‘nutrimento’ per le cellule intestinali).

Ma adesso ti svelo una cosa che forse ti sorprenderà: una delle migliori fonti alimentari di acido butirrico è una fonte di grassi saturi animali: il burro.

Se di alta qualità e da mucche da pascolo, e soprattutto nella sua forma più benefica, il ghee, viene rapidamente convertito in acido butirrico, che è un forte energizzante per le cellule intestinali.

Le migliori fonti alimentari che ti consiglio per la formazione dell’acido butirrico:

  • ghee
  • burro
  • latte di pecora
  • latte di capra
  • formaggio Parmigiano
  • carne rossa
  • oli vegetali
  • olio extravergine d’oliva
  • Aceto, tutti i tipi e non solo l’aceto di mele crudo vengono metabolizzati in acido acetico utilissimo all’intestino
  • Cibi e bevande fermentate, tra cui il kefir o i crauti ad esempio, così come altre verdure fermentate.

Ricorda, sei tu il regista della tua flora batterica e in base a ciò che mangi “costruisci” i tuoi tipi di batteri, e scegli se saranno buoni o cattivi, e di questi, quali tipi popoleranno il tuo microbiota.

Nel mondo vegetale, puoi trovare gli tutti gli amidi resistenti necessari alla produzione di acido butirrico, in frutta, cereali integrali, legumi e verdure, come:

  • carciofi
  • aglio
  • cipolle
  • asparago
  • patate
  • banane
  • mele
  • albicocche
  • carote
  • fibra d’avena (non consiglio la crusca, troppo aggressiva)

Cè da dire che, nel caso di intestini molto infiammati però, l’assunzione di queste fibre vegetali può risultare controproducente, perché eccessivamente fermentativa. La forma di acido butirrico più benefica, rimane quindi quella prodotta attraverso il consumo di alimenti animali di qualità.

Io non consiglio integratori diretti di acido butirrico, questi integratori potrebbero non essere il modo migliore di aumentare i livelli di acidi grassi a catena corta, ci sono ancora troppo pochi studi a riguardo.

Inoltre gli integratori di butirrato prima di raggiungere il colon, vengono assorbiti nell’intestino tenue, ciò significa che tutti i benefici per le cellule del colon finiscono per andare persi.

Il butirrato raggiunge più facilmente il colon quando viene fermentato con il cibo.

Molto meglio quindi nutrire l’intestino con fibre, grassi e aceto, che aiutano i batteri a produrre butirrato, oppure integrare la giusta forma di fibra per nutrire ma allo stesso tempo lenire l’intestino e non rischiare di irritarlo ulteriormente.


Date le sue proprietà antiinfiammatorie e anticancerose, l’acido butirrico, e gli altri acidi grassi a catena corta, hanno una vasta gamma di effetti benefici sul tutto il corpo.

Abbiamo visto come dall’intestino si influenzi lo stato di benessere di tutto l’organismo:

  • sistema immunitario
  • metabolismo
  • apparato osteoarticolare
  • sistema digestivo
  • apparato connettivo

Quindi una cosa è certa: prendersi cura dei propri batteri intestinali buoni porta a tutta una serie di benefici per la salute.
La migliore maniera per alimentare i batteri buoni nell’intestino è mangiare molto di quel cibo capace di farlo. Devi immaginarti come un datore di lavoro che tratta bene i propri operai, dando loro tutto quello che serve in modo che loro continuino a svolgere egregiamente il loro compito, che è quello di lavorare per il nostro benessere.

Un’ottima fonte di fibre per la produzione di acido butirrico, è la fibra di acacia. La trovi qui >> FIBRA DI ACACIA

Il mega super aiutante per la produzione dell’acido butirrico è senza dubbio il ghee. Lo trovi qui >> GHEE

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Maria Teresa Ficchì

Maria Teresa Ficchì

Naturopata, nutrizionista & Health Coach, fondatrice di Chetogenica Bioenergetica. Amo prendermi cura degli altri e aiutarli a stare bene con i metodi naturali, portandoli alla versione migliore di se stessi.
 

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