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ToggleOre, giorni, mesi, trascorsi in luoghi chiusi; tra ufficio, auto, centri commerciali, soprattutto d’inverno, la vita trascorsa all’aria aperta è praticamente nulla.
E questo diventa il killer numero uno per la produzione di vitamina D.
A questo aggiungiamo la quantità di cibo industriale, raffinato, tossico o da allevamento intensivo che la media delle persone consuma tutto il giorno.
E come se non bastasse ci imbottiamo di farmaci che riducono l’assorbimento naturale di vitamina D da parte dell’intestino.
Poi, alla fine, dopo questo lungo inverno tossico trascorso rinchiusi tra quattro pareti, decidiamo di andare due settimane al mare.
Ci fiondiamo in spiaggia senza alcuna preparazione, stando sotto il sole come lucertole per almeno 5/6 ore consecutive già dal primo giorno
E arriviamo a sera che sembriamo usciti fuori da un forno a microonde:
la pelle è arrossata, scottata, aggredita da tuta quell’esposizione, e gli effetti non saranno visibili solo nei giorni a venire, ma si svilupperanno in problematiche della pelle che ci accompagneranno negli anni. Avvenire, quando inizieranno a palesarsi i primi problemi dermatologici di cui noi incolperemo il sole, e non la nostra avventatezza.
In questo modo, il sole diverrà il nostro nemico numero uno, qualcosa di cui aver paura e da cui proteggersi.
E comunque non cambieremo abitudini in modo da evitare tutto questo, bensì proteggendosi con un filtro solare più alto la prossima volta, come molti ci consiglieranno di fare, compresi dermatologi e specialisti.
Senza contare che quello schermo che noi applichiamo poi sulla nostra pelle, ci abbatte le capacità di produrre da soli la nostra vitamina D, impedisce alla pelle di respirare nel migliore dei casi, e nel peggiore (a seconda della formulazione dei nostri solari) ci predisporrà a disturbi ormonali o altro. Ma è davvero così che deve essere?
IL SOLE È NOSTRO AMICO
Il sole è nostro nemico o nostro alleato? Come possiamo sfruttare i suoi benefici senza farci del male?
In questo articolo ti svelerò alcuni segreti che puoi fare subito tuoi in modo da acquisire dal sole solo i suoi benefici e renderlo il maggior alleato per la tua salute, così come deve essere. Il sole è sempre stato nostro amico, e senza lui di lui non ci sarebbe la vita, non sarà forse meglio imparare come approcciarcisi in tutta sicurezza e ottimizzare l’esposizione senza incappare in pericolose scottature e melanomi?
DIETA SANA= ABBRONZATURA SANA
Se avere un colorito sano e un’abbronzatura bella e uniforme è il tuo obiettivo, dovresti intanto pensare alla tua alimentazione.
Se ti capita che la tua pelle si abbronzi male, in modo poco uniforme, a chiazze e che l’abbronzatura “non tenga” e venga via a macchie dopo pochi giorni, devi rivedere il modo in cui ti nutri.
Attraverso la corretta alimentazione è possibile mantenere una pelle elastica e idratata, nutrita, morbida e uniforme. E questo influenzerà anche la tua abbronzatura.
Qualcuno pensa che si tratti di genetica, ma in realtà qui ancora una volta è l’epigenetica a intervenire.
E cioè la capacità di riprogrammare i propri geni.
Nel modo di abbronzarsi influiscono molti fattori, tra cui la glicazione. Ovvero la reazione tramite la quale, le molecole di zucchero si legano alle proteine.
Questo legame crea le glico-proteine, che danno origine a prodotti di scarto definiti AGE (Advanced Glycation End-products).
Gli AGE alterano la struttura delle proteine, tra cui collagene ed elastina, le due più importanti proteine della pelle. Le rendono più rigide, inibiscono la loro elasticità, provocando invecchiamento cutaneo e accentuando macchie, inestetismi, alterazioni della pigmentazione della pelle e perdita di radiosità.
Questo processo l’avrai sentito un milione di volte: si chiama ossidazione. Significa infiammazione e produzione di radicali liberi.
QUALE DIETA
Per annullare o rallentare questo processo abbiamo bisogno della dieta giusta.
Obiettivo che otteniamo se eliminiamo i principali fattori infiammatori portati dagli zuccheri.
Con la dieta chetogenica cambiamo questo paradigma, arrivando a bruciare un carburante molto più efficiente e costante.
Questo carburante non alza i livelli di glicemia, non sottopone il fisico a nessun tipo di stress, nutre nel profondo la cellula, e sostiene il lavoro dei mitocondri.
Arriviamo quindi a definire la combinazione vincente per avere una pelle che in estate si mostri in tutto il suo splendore: la presenza di giusti antiossidanti e un’alimentazione chetogenica e proteica.
I MIGLIORI ANTIOSSIDANTI LI OTTENIAMO DAL CIBO
Ciò di cui ha bisogno la tua pelle sono le vitamine idrosolubili e liposolubili, che sono molto più attive ed efficaci in un organismo che le sappia assimilare e trasformare. Questo è possibile solo con l’uso di grassi e proteine. L’idratazione è fondamentale, e qui interviene la sana abitudine di bere acqua calda che idrata gli angoli più remoti e i capillari più piccoli del corpo.
Anche i sali minerali, gli aminoacidi e molti antiossidanti hanno bisogno di un condotto lipidico per potersi esprimere al meglio e rimpolpare i tessuti dall’interno. Una pelle che diventa più idratata e nutrita dall’interno, elastica al tocco e fresca a dispetto dell’età, è una pelle che riesce ad ottenere tutti gli elementi di cui necessita dal cibo giusto.
Carne, uova, pesce e mitili, che assicurino il giusto apporto di vitamine B, vitamina D, vitamina A (betacarotene), di Omega3, di EPA e DHA, di collagene ( aiuta l’assorbimento della VIT C e ristruttura la pelle).
Frutti rossi, kiwi, limoni, rucola, che diano la Vitamina C (potente antiossidante, permette la produzione di collagene).
Olio, olive, avocado, mandorle, semi, per le vitamine liposolubili A ed E (previene l’invecchiamento, favorisce la produzione di melanina).
E poi ancora pesce uova e frattaglie, che diano il giusto apporto di COENZIMA Q10, di zinco e di selenio.
Una dieta low carb-keto-paleo che non scateni il rilascio continuo di insulina, vede i potenti effetti antinfiammatori dei chetoni che proteggono cellule e tessuti. I chetoni diventano molecole di segnale che porta cambiamenti trascrizionali del DNA e la produzione di antiossidanti nella cellula. In breve, riducono i danni cellulari e proteggono dallo stress ossidativo.
L’idratazione favorisce questo processo, e la pelle migliora l’assorbimento di acqua e trattiene le sostanze utili. Tu smetti di scottarti, la tua abbronzatura migliora, la tua pelle ringrazia.
CONSUMA FONTI ALIMENTARI DI VITAMINA A
La vitamina A assorbe la luce UV e protegge dai danni (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/14708621), quindi avere un buon “stoccaggio” di questa importante vitamina è un grandissimo vantaggio per una protezione dai raggi solari, meccanismo che parte dall’interno del corpo.
Purtroppo, oggi c’è una carenza generale di vitamina A nella popolazione occidentale, ed è quindi consigliato ricercarne le fonti alimentari.
Qual è l’alimento più ricco di vitamina A in assoluto?
IL FEGATO. Ancor meglio se proveniente da bovini grass-fed (al pascolo). Se ti esponi spesso al sole, l’ideale è assumere fegato giornalmente, per certi periodi dell’anno, e di fare buona scorta di vitamina A.
Ecco una classifica dei 10 cibi naturali (animali e vegetali) con la più alta concentrazione di vitamina A:
- Fegato di manzo (circa 23000 UI per 100 gr)
- Fegato di vitello (circa 10000 UI per 100 gr)
- Fegato di pollo (circa 13000 UI per 100 gr)
- Olio di fegato di merluzzo (circa 10000 UI per 100 gr)
- Carote crude* (circa 8300 UI per 100 gr)
- Broccoli cotti*: (circa 3000 UI per 100 gr)
- Patate dolci* (circa 1150 UI per 100g)
- Spinaci* (circa 500 UI per 100 gr)
- Salmone (circa 350 UI per 100g)
- Burro (circa 350 UI per 100g)
- Uova (circa 300 UI per 100g)
- Meloni cantalupo* (circa 169 UI per 100 gr)
- Peperoni rossi* (circa 160 UI per 100g)
- Albicocche* (circa 96 UI per 100 gr)
*Importante da sottolineare: i vegetali non contengono vitamina A in forma attiva, ma contengono carotenoidi, come il beta-carotene, che il corpo può convertire in vitamina A.
I carotenoidi presenti nei vegetali, come il beta-carotene, sono precursore della vitamina A, ma per essere utilizzati devono essere convertiti in vitamina A attiva (retinolo) nel tratto gastrointestinale. Tuttavia, questa conversione non è sempre efficiente, e fattori come la scarsa presenza di grassi, la cottura degli alimenti e l’assorbimento intestinale possono influenzarne l’efficacia.
La biodisponibilità nei vegetali (la frazione di vitamina A che diventa disponibile per l’organismo) è infatti molto bassa.
E il nostro corpo ha però bisogno di due passaggi enzimatici per la conversione del beta carotene in vitamina A, che sono:
- Clivaggio del beta-carotene: Il beta-carotene viene clivato in due molecole di retinolo tramite un enzima chiamato beta-carotene-15,15′-monossigenasi, anche noto come BCMO1 (Beta-Carotene Monooxygenase 1).
- Conversione del retinolo: Il retinolo viene quindi convertito in retinaldeide tramite un’altra enzima chiamato alcol deidrogenasi retinale (RALDH).
Inoltre, non dobbiamo dimenticare l’ostacolante presenza degli anti nutrienti e lectine presenti nei vegetali, come ad esempio nel caso dei boccoli (goitrogeni) e degli spinaci (ossalati) che decimano l’assorbimento stesso della vitamina A.
Di contro, la vitamina A presente negli alimenti di origine animale, come il fegato, il pesce, la carne e i formaggi crudi, è già nella forma attiva e quindi è immediatamente disponibile per l’assorbimento da parte dell’organismo, rendendola più biodisponibile rispetto ai carotenoidi.
MANGIA IN STILE KETOVORE
Questo è un punto molto sottovalutato e per molti inaspettato: quello che mangi determina se ti scotterai oppure no.
La scottatura è dovuta all’ossidazione dei grassi polinsaturi e ad altre sostanze che si accumulano sulla pelle e si riscaldano quando sono colpite dalla luce solare.
Cosa fare:
- non usare oli vegetali di semi (olio di arachidi, colza, girasole ecc.) e cibi processati (merendine e tutte le cose imbustate del supermercato), che sono ricchi di questa tipologia di grassi insaturi, oltre che di farine della peggio specie che sono infiammanti, e altri conservanti chimici;
- mangia più grassi saturi di qualità (carne bovina, uova, burro, ghee, lardo, olio di cocco,ecc.).
Scegli una dieta in stile chetogenico o carnivore (che può chiamarsi altresì “animal based” o come piace a me keto-vore), quindi composta per la maggior parte da alimenti di origine animale:
carne al pascolo, selvaggina, organi, verdura e poca frutta fresca a basso indice glicemico, latte crudo e formaggi a latte crudo, bacche…tutto preferibilmente locale, stagionale… insomma da mangiare se e quando c’è, proprio come facevano i nostri avi.
L’alimentazione ANIMAL BASED, è la più bio-compatibile con la nostra fisiologia e storia evolutiva, può essere sostenibile per l’ambiente, anzi rigenerativa se deriva da animali al pascolo (puoi cercare argomenti sull’agricoltura rigenerativa e il sistema di gestione olistica dell’allevamento, come l’associazione Savory Institute)e la sua giovane cellula italiana GO-IT.
Inoltre, è ricca di lipidi animali di qualità, ottimi per proteggersi da ustioni solari e melanomi.
ESERCIZIO DI SUN GAZING AL MATTINO
Osserva il sole al primo mattino per preparare il tuo corpo ad una esposizione solare successiva più intensa.
La prima cosa che andrebbe fatta, una volta alzati dal letto, è uscire fuori, guardare il sole (o cercarlo con lo sguardo se nuvoloso), e mettere i piedi nudi su un terreno naturale come un prato o una spiaggia.
Niente pc, luce blu artificiale, colazione o cellulari. Esporre gli occhi e la pelle il più possibile alla luce dell’alba per acquisire informazioni luminose importantissime: questo è il modo migliore per iniziare ad allenare il ritmo circadiano e sincronizzarlo con i ritmi naturali.
Le frequenze della luce solare mattutina risvegliano il corpo e lo preparano ad assorbire più sole durante le ore successive: contengono più “luce blu”, più infrarossi e meno raggi UV.
Infatti, la prima luce del mattino serve a stimolare la produzione fisiologica di ormoni della corteccia surrenale, su tutti il cortisolo, che ha il suo picco proprio in questa fase della giornata. Il cortisolo funge da sveglia naturale, è antinfiammatorio e antiossidante, quando equilibrato e prodotto nella parte giusta della giornata, cioè al mattino.
ASSORBI IL PIÙ POSSIBILE DELLA BENEFICA LUCE ROSSA AL TRAMONTO
Il tramonto è il momento di maggiore esposizione alla luce di frequenza rossa naturale, che favorisce la guarigione e il recupero per l’intero organismo.
Esistono terapie che si servono delle luci artificiali infrarosse (come la fotobiomodulazione) a queste frequenze per la cura di traumi e infortuni, ma anche aumentare la produzione naturale endogena di testosterone ed ormoni sessuali.
Le informazioni biochimiche che emana la luce rossa sono essenziali per la riparazione cellulare, specie dopo giornate al sole, oltre ad allineare il giusto ritmo circadiano ed impostare una richiamo naturale al sonno. Dopo una settimana di osservazione dei tramonti si sperimentano davvero momenti di grande pace interiore, la qualità del sonno migliore, il ritmo cardiaco si regolarizza.
MENO CREME SOLARI PROTETTIVE
Sembra assurdo un tale consiglio, ma non lo sembra più se si considera che:
- Avere la crema solare vuol dire stare a lungo sotto al sole di quanto dovresti e di quanto faresti se non la mettessi, e questo può causare scottature.
- AZZERANO la produzione di vitamina D dal sole. Essa ha un’attività antitumorale, oltre a svolgere funzioni per il sistema immunitario e di protezione del sistema osseo. Ormai la maggior parte della popolazione soffre di una grave carenza endemica di vitamina D, persino chi vive più al sud.
- Riduce l’abbronzatura naturale della pelle prodotta dalla melanina (che è protettiva).
- Molti ingredienti delle creme solari sono autentici cocktails chimici dannosi per la pelle (avobenzone, octisalate, octocrylene, oxybenzone, homosalate e octinoxate) e molti di loro sono interferenti ormonali, oltre che fortemente inquinanti per l’acqua el’ambiente. Tant’è che la loro pesante presenza in alcuni mari ha provocato la nascita di pesci in ermafroditi e lo sbiancamento dei coralli in moltissime aree.
Ogni anno vengono rilasciate nelle principali aree in cui è situata la barriera corallina dalle 6000 alle 14000 tonnellate di prodotti solari ed il 40% dei coralli è quindi a rischio di esposizione alle creme solari.
Ecco gli studi:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2291018
https://icriforum.org/wp-content/uploads/2019/12/ICRI_Sunscreen_0.pdf
https://phys.org/news/2005-11-sunscreen-sexually-fish.html
https://oceanservice.noaa.gov/news/sunscreen-corals.html
Se vuoi acquistare dei solari, per te o i tuoi bambini, utilizza quelli a filtri fisici a basa di ossido di zinco non nano (e non biossido di titanio)
Come ad esempio:
ESPONITI GRADUALMENTE
Abbronzati gradualmente e quando il tuo corpo “è sazio” di sole copriti con degli indumenti o mettiti all’ombra. Così avrai protezione in modo sicuro.
Se sei una delle persone che descrivevo all’inizio di questo articolo e trascorri il 99% del tuo tempo al chiuso e/o in un ambiente cittadino inquinato, non sei abituato al sole, e non sarai in grado di sostenere subito esposizioni solari di ore, errore che fa la maggior parte delle persone.
Pelle bianca e ore al sole sono un’accoppiata che porta inevitabilmente ad avere dei grossi grattacapi. In primis le famigerate scottature, che andrebbero sempre evitate, per poi nel lungo periodo ereditare problematiche di pelle ben peggiori.
L’unico modo per rimediare a un anno al chiuso, sedentari e con alimentazione scorretta diventa, gioco forza, utilizzare creme solari protettive. Come un cane che si morde la coda. È un po’ come quando vogliamo rimediare con i farmaci dopo aver condotta una vita dedita a comportamenti autodistruttivi e abitudini tossiche.
Il mio consiglio è di prepararsi per tempo in modo da prevenire e conservare una buona qualità della pelle.
Aumenta gradualmente l’esposizione al sole nel corso del tempo. iniziando con 15 minuti e solo nelle ore meno calde. Il giorno successivo, puoi aumentare a 20 minuti e così via. In questo modo aiuti la pelle a costruire la sua naturale protezione e aumenti la tua tolleranza alla luce solare senza rischi.
Consideriamo che i nostri antenati per milioni di anni hanno vissuto all’aperto e al sole senza uso di filtri solari vivendo all’aria aperta per tutta la loro esistenza. Questi popoli antichi prosperavano in salute, proprio perché seguivano una vita e dieta sana, connessa ai ritmi della natura: il nostro corpo ha una fisiologia e genetica che ci permette di vivere al sole esattamente come loro, se solo re-impariamo a farlo.
Ci sono oggi tribù indigene come Masai, Hadza, Boscimani, che vivono ancora seguendo questi principi e vengono studiati da antropologi proprio per capire il loro perfetto stato di salute.
USA OLIO DI COCCO E SEGO AL POSTO DELLA CREMA SOLARE E DOPOSOLE
Come crema: applica olio di cocco extra vergine sulla pelle prima dell’esposizione solare. Cercalo neutro se non ti piace il profumo di cocco sulla tua pelle.
Forse non lo sai, ma l’olio di cocco ha un fattore protettivo naturale SPF 5.
Così come il sego di manzo: contiene alcuni acidi grassi che offrono una leggera protezione solare naturale, proprio come l’olio di cocco.
Ovviamente è doveroso non esporsi al sole di Agosto per due ore o più soltanto perchè ci siamo spalmati olio di cocco o sego sulla pelle, ma usiamo sempre il principio di precauzione e I consigli dati finora in questo articolo.
Puoi usare l’olio di cocco anche come doposole: i suoi grassi come l’acido laurico vengono assorbiti dalla pelle, aiutano a idratare e sono utili per il recupero/riparazione.
CONSUMA ASTAXANTINA
L’astaxantina è uno degli antiossidanti naturali più potenti: può contribuire a prevenire le scottature del sole e agisce come una sorta di protezione solare interna.
L’astantaxina è di colore rosso ed è soprannominata “il re dei carotenoidi”: è ciò che dà la tonalità rosa alla carne di salmone, granchio, aragosta e gamberi.
La trovi in fonti naturali come: salmone selvaggio (quindi pescato e non allevato), aragosta, gamberi, krill e alcune alghe. La puoi trovare anche sotto forma di integratore alimentare.
Gli integratori da assumere in maniera preventiva e anche durante l’esposizione li trovi nello shop:
– VIGORSOL
VIA GLI OCCHIALI DA SOLE
Ti svelerò una verità che ti sembrerà un’ipotesi molto stravagante:
il corpo assorbe la maggior quantità di informazioni luminose attraverso gli occhi. Quando si indossano gli occhiali da sole, corpo e cervello si programmano come se fossero “al chiuso” e di sera, mentre nello stesso momento la pelle è esposta a una forte luce solare.
Di conseguenza, l’organismo non si prepara adeguatamente all’esposizione al sole con i suoi sistemi di difesa, non manda segnalazioni alla pelle, come invece farebbe con gli occhi scoperti. Per la maggior parte delle occasioni, non indossarli! Valuta piuttosto un cappellino per creare un’ombra più naturale sui tuoi occhi, specie se sono di colore chiaro.
E per i bambini…
Vedo bambini piccolissimi sotto il solleone nelle ore più calde, coperti da strati di cemento bianco (creme solari ad altro spettro) spalmati dai genitori che ovviamente credono di fare il meglio per i loro bambini.
La verità è che un bambino, soprattutto sotto i due anni:
- non dovrebbe essere esposto al sole tra le 10 e le 17
- non dovrebbe essere spalmato di creme solari chimiche
- non dovrebbe stare sotto il sole troppo a lungo
Perché la sua pelle è ancora delicata, immatura, non ha ancora sviluppato le sue naturali auto-difese.
Prova a far indossare al tuo bambino una maglietta e un cappellino legionario.
Cos’è?
Sono cappellini sono progettati per offrire una protezione extra contro il sole, coprendo non solo la testa ma anche il collo e talvolta le orecchie, grazie a una falda estesa che scende dietro.Sono particolarmente utili per i bambini, offrendo una protezione efficace durante le attività all’aperto, in spiaggia o in montagna. Sono realizzati con materiali leggeri e traspiranti, e possono includere caratteristiche come protezione UV, tessuti idrorepellenti e cinghie regolabili per una vestibilità sicura.
..Così come non dovrebbe indossare occhiali da sole.
Un interessante studio ci svela come sia indispensabile che la luce solare raggiunga gli occhi dei bambini. LO TROVI QUI
Ci dice che:
- Le cellule gangliari della retina intrinsecamente fotosensibili (ipRGC) che esprimono la melanopsina, diventano sensibili alla luce molto prima dei bastoncelli e dei coni nei primi mesi/anni di vita e, se “colpite” dalla giusta luce, favorisce il corretto sviluppo cerebrale del bambino.
- La sensazione di luce attraverso gli ipRGC all’inizio della vita promuove la sinaptogenesi corticale
- La luce migliora il livello di ossitocina nel liquido cerebrospinale tramite un circuito neuronale di ossitocina ipRGCs-SON-PVN
- L’ossitocina è essenziale per la sinaptogenesi mediata da ipRGC promossa dalla luce
- La mancanza di sensazione di luce nelle prime fasi dello sviluppo compromette la capacità di apprendimento
Quindi:
1) ai bambini gli occhiali da sole non servono.
2) esponeteli in maniera saggia al sole, soprattutto al mattino, fateli giocare al parco e al mare.
3) proteggeteli al contempo da luci fake (neon, schermi, LED), bastano delle lampadine colorate low cost: lampadine gialle da giorno e lampadine rosse da sera.
Questi semplici consigli valgono per tutti. Il sole crea buonumore, aumentando i livelli di serotonina, la quale crea relazioni sociali positive e quindi aumenta l’ossitocina, un ormone essenziale ai legami sociali e alla regolazione dello stress, di conseguenza al benessere emotivo. L’ossitocina è fondamentale per tutto il sistema ormonale e per il benessere dell’organismo.
Prima di valutare scorciatoie per il benessere, il mio consiglio è quello di cambiare radicalmente stile di vita.
Via occhiali da sole e creme solari ed esposizione intelligente al sole più nudi possibile, cercando di evitare di bruciarsi ovviamente, ma facendolo il proprio meglio.
L’ideale sarebbe 20 minuti al giorno 365 giorni l’anno.. per questo motivo auspico di vivere per sempre al mare