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ToggleIl colesterolo è uno degli argomenti più controversi nel settore della nutrizione. C’è molta confusione sulla questione del colesterolo, incrementata da valutazioni sbagliate basate su presunti studi ormai datati ed errati nelle loro conclusioni
Ma sempre più evidenze scientifiche e cliniche sul colesterolo, testimoniano che la storia che ci stanno raccontando da decenni è un po’ diversa dalla realtà.
Gli esseri umani per secoli hanno mangiato moltissimi alimenti che contengono naturalmente colesterolo senza che questo costituisse mai un problema.
Prima ancora della rivoluzione agricola, questa è la dieta che abbiamo seguito dagli inizi dei tempi, attraverso i cibi offerti dalla natura. Questa dieta ci ha permesso di evolverci, sviluppare i nostri sistemi, e diventare ciò che siamo oggi.
E allora perché le principali linee guida sulla nutrizione e gli organismi che se ne occupano, hanno iniziato ad asserire che i prodotti naturali non andavano più bene, perché nuocevano alla salute?
A un certo punto la scienza e gli interessi commerciali dell’industria alimentare e farmaceutica sono entrati in gioco, cominciando a mettere in discussione i cibi di origine naturale e prediligendo il consumo dei prodotti alimentari creati dall’uomo.
QUANDO TUTTO È INIZIATO
Il colesterolo è stato demonizzato fin dai primi anni ’50, in seguito alla divulgazione delle ricerche errate di un ricercatore dell’Università del Minnesota, Ancel Keys.
Nel 1953 egli pubblicò il lavoro che è diventato la base fondante errata della teoria sul colesterolo. Da allora, è arrivato lo spauracchio sull’ipercolesterolemia.
Questa malattia, che fino a soltanto 30 anni fa era sconosciuta, ma nel giro di poco tempo, è salita al primo posto tra le preoccupazioni più serie per la salute di centinaia di milioni di persone nel mondo.
E i farmaci contro il colesterolo: le statine, prima inutilizzati, ora sviluppano decine di miliardi di dollari ogni anno.
La gente spende miliardi in soluzioni farmacologiche per la riduzione del colesterolo ogni anno, pensando di dover abbassare questa molecola “pericolosa” .
LO STUDIO FRAMINGHAM
Lo studio cardine sui dati riguardanti il colesterolo e i fattori di rischio per le malattie cardiache è lo Studio Framingham.
Tutto inizia nel 1948 in una piccola città vicino a Boston Massachusetts, Framingham appunto. Lì iniziò lo studio e la registrazione dei fattori che influivano sulle condizioni di salute della popolazione (6000 persone) di questa piccola città.
Lo scopo era di seguire e verificare l’impatto che avrebbero diversi fattori di rischio (fumo di sigaretta, pressione alta, alimentazione) nell’avvento delle malattie vascolari (angina, infarto, ictus), in una popolazione controllata. I risultati di questo studio hanno influenzato la cardiologia moderna come nessun altro fattore finora. Negli anni che seguirono, si raccolsero diverse informazioni che furono pubblicate nelle maggiori riviste scientifiche.
Nel 1979 i ricercatori dello Studio Framingham annunciarono che coloro fra i partecipanti che avevano i valori di colesterolo più alti, manifestavano un rischio leggermente superiore di sviluppare malattie cardiovascolari. Se i valori del colesterolo alto si accompagnavano con pressione alta, fumo di sigaretta e problemi di glicemia, in persone di età inferiore ai 50 anni il rischio diventava significativo.
Invece in persone di età maggiore dei 50 anni si osservava il contrario. Secondo la ricerca, con l’avanzare dell’età il collegamento fra colesterolo alto e rischio cardiovascolare non era più valido.
Questa ricerca associò i livelli di colesterolo ai rischi gravi per la salute, sia nella mente degli scienziati, sia in quella del pubblico.
Una continua ripetizione di questo messaggio ci ha seguito fino ai giorni d’oggi.
Un messaggio simile però, ci porta a ragionare sul fatto che avere il colesterolo alto sia una cosa molto pericolosa e che si debbano di conseguenza ottenere i livelli più bassi possibili a ogni costo.
Seguendo questo filo logico, sembra che il colesterolo sia un veleno vero e proprio. Una sostanza tossica che circola nei nostri vasi che quando si accumula più di tanto li ottura con risultati fatali.
È QUESTA LA VERITÀ?
Per fortuna, oggigiorno le evidenze scientifiche che scagionano il colesterolo sono sempre più numerose, resta il fatto che la convinzione della sua pericolosità è ancora molto radicata e difficile da scalfire.
A testimonianza del potere di questo sistema di marketing incredibilmente efficace, i farmaci a base di atorvastatina sono stati tra i medicinali più venduti negli ultimi anni. Questo rivela anche perché sfidare questo sistema di credenze incontra una resistenza così intensa. Ci sono forze molto potenti e motivate finanziariamente che sostengono la continua credenza nel mito del colesterolo.
L’argomento del colesterolo in effetti preoccupa molte persone, a causa del continuo bombardamento di dati allarmanti a cui siamo stati sottoposti negli ultimi sessant’anni, che lo collegano a problemi di salute che riguardano principalmente il cuore.
Linee guida vecchie e sbagliate hanno condizionato e stanno condizionando la nostra salute, in modo del tutto arbitrario, avendo posto dei dogmi che non sono utili nella situazione reale.
Magari tu pensi che la prima cosa da indagare sono i livelli di colesterolo. Ma devi sapere innanzitutto che un test del colesterolo totale, per esempio, non ti dice praticamente nulla sulla tua salute. Quello che hai davvero bisogno di sapere è quante lipoproteine ad alta densità (HDL) e lipoproteine a bassa densità (LDL) hai e, oltre a questo, la dimensione delle particelle LDL.
Se sei confuso, non è colpa tua. Il colesterolo è stato un capro espiatorio additato di causare malattie cardiache per decenni, e come risultato, molti hanno diligentemente tagliato tutti gli alimenti ricchi di colesterolo (che spesso sono anche alimenti ricchi di nutrienti) dalle loro diete.
Altri invece hanno scelto di prendere farmaci statinici per abbassare il colesterolo dietro consiglio dei loro medici. Una persona su quattro le prende, nonostante la lunga lista di effetti collaterali e la dubbia efficacia. Ma la vera domanda è questa: bisogna davvero preoccuparsi del colesterolo?
COLESTEROLO “CATTIVO” E “BUONO”
Quando parliamo di colesterolo, di solito non ci riferiamo al colesterolo vero e proprio ma alle lipoproteine che lo portano in giro per il corpo.
Le più importanti sono chiamate LDL (lipoproteine a bassa densità) e HDL (lipoproteine ad alta densità).
Queste sono riferite rispettivamente al colesterolo “cattivo” e “buono” ma è una definizione inesatta.
Il colesterolo è sempre lo stesso, sono le lipoproteine ad essere diverse.
Considerare solamente il colesterolo totale è in realtà piuttosto inutile, perché avere colesterolo HDL (che è protettivo) rende comunque il colesterolo totale alto.
E se questo è alto, anche avere l’LDL alto non è un problema, l’importante è la corretta proporzione tra i due.
Il più grande errore nella medicina moderna è il concentrarsi troppo sui livelli di colesterolo totale e giudicarlo responsabile di malattie.
In realtà è bene avere dei buoni valori di colesterolo, e diversi studi ormai hanno accertato che, dopo i 50 anni, bassi livelli di colesterolo e di LDL (il “cattivo”) in particolare sono collegati a un aumentato rischio di cancro: più si abbassano i livelli del colesterolo più s’innalza il rischio di ammalarsi.
Comunque, il colesterolo che misura il medico non è quello che si introduce dall’esterno con il cibo ma quello che il corpo produce.
Il fatto è che se usando come carburante, gli zuccheri e non i grassi buoni, è proprio il corpo a produrre il colesterolo. Meno grassi mangi, più il tuo corpo è costretto a produrre colesterolo per soddisfare la grande richiesta di tutti i sistemi.
HDL – LDL
Il colesterolo non è in grado di viaggiare nel sangue da solo e deve essere trasportato da speciali molecole, chiamate lipoproteine.
Sono come tante “navicelle” che viaggiano nel sangue trasportando il colesterolo in giro per il corpo.
Esistono diversi tipi di particelle: le LDL, le HDL ed altre ancora ed ognuna ha la sua importante funzione.
Le lipoproteine LDL (Lipo-proteina a bassa densità) sono le “portatrici” del colesterolo e lo distribuiscono nelle varie parti del corpo, secondo la necessità, mentre le lipoproteine HDL (Lipo-proteina ad alta densità) riportano il colesterolo verso il fegato per essere trasformato.
LDL e HDL non possono essere definiti uno “buono” e l’altro “cattivo”, poiché entrambi sono semplicemente dei grassi funzionali. Se aumentano a dismisura non è colpa del grasso o del fegato, ma del nostro stile di vita.
IL COLESTEROLO NON È UN NEMICO
Il colesterolo non è intrinsecamente cattivo, se lo fosse, il tuo fegato non lo produrrebbe. All’insaputa di molti, il fegato produce circa tre quarti o più del colesterolo per tutto il corpo.. ecco quanto è importante!
Questa molecola di grasso prodotta per la maggior parte nel fegato, è essenziale per lo svolgimento di molteplici funzioni cellulari vitali per l’essere umano.
Il colesterolo è un grasso vitale, pensato e prodotto dal nostro corpo non certo per arrecarci danno.
Se vogliamo capire perché il colesterolo è davvero una molecola incredibilmente importante ed è davvero nostro amico piuttosto che nostro nemico, quello che dovremmo chiederci è:
Cosa succede senza colesterolo?
Il colesterolo gioca un ruolo critico all’interno delle membrane cellulari.
Il corpo è composto da trilioni di cellule che hanno bisogno di interagire tra loro. Il colesterolo è una delle molecole che permettono a queste interazioni di avvenire.
Per esempio, il colesterolo è il precursore degli acidi biliari, quindi senza quantità sufficienti di colesterolo, il tuo sistema digestivo può essere influenzato negativamente.
Svolge anche un ruolo essenziale nel cervello, che contiene circa il 25 per cento del colesterolo nel corpo.
È fondamentale per la formazione delle sinapsi, cioè le connessioni tra i neuroni, che ci permettono di pensare, imparare cose nuove e formare ricordi.
C’è ragione di credere che le diete a basso contenuto di grassi e/o i farmaci che abbassano il colesterolo possano causare o contribuire a problemi di decadimento cognitivo e sono anche collegati a comportamenti violenti, a causa di cambiamenti negativi nella chimica del cervello.
Inoltre, è necessario il colesterolo per produrre ormoni steroidei, compresi gli ormoni sessuali.
La vitamina D è anche sintetizzata da un parente stretto del colesterolo: il 7-deidrocolesterolo.
Per rafforzare ulteriormente l’importanza del colesterolo, voglio citare il lavoro della dottoressa Stephanie Seneff, che lavora con la Fondazione Weston A. Price.
Una delle sue teorie è che il colesterolo si combina con lo zolfo per formare solfato di colesterolo, e che questo solfato di colesterolo aiuta a diluire il sangue servendo come serbatoio per le donazioni di elettroni che si ricevono quando si cammina a piedi nudi sulla terra (chiamato anche grounding).
Lei crede che, attraverso questo meccanismo di fluidificazione del sangue, il solfato di colesterolo possa fornire una protezione naturale contro le malattie cardiache. Infatti, si spinge fino a ipotizzare che la malattia di cuore è probabilmente il risultato della carenza di colesterolo, che naturalmente è il completo opposto della visione convenzionale imperante.
I PUNTI SALIENTI IN SINTESI
- Ogni singola cellula nel corpo è composta da colesterolo
- Il colesterolo aumenta l’integrità della membrana della cellula, fornendo robustezza e stabilità
- Ogni ormone steroideo è composto da colesterolo
- La capacità del corpo di sintetizzare la vitamina D, dipende dal colesterolo
- Il colesterolo è un antiossidante ed uno spazzino dei radicali liberi
- I sali biliari sono composti da colesterolo
- Il sistema immunitario necessita del colesterolo per riparare le cellule danneggiate
- Il colesterolo sostiene e aiuta la memoria (non a caso si è scoperto da poco che il colesterolo è uno dei fattori più importanti nella formazione delle sinapsi, basi del nostro apprendimento e memoria
- Il cervello contiene il 25% del colesterolo presente nel corpo.
- Il colesterolo si trova in abbondanza nei tessuti del cervello e del sistema nervoso.
AZIONI IMPORTANTI
- ripara le cellule danneggiate
- combatte l’infiammazione cronica
- mantiene le membrane cellulari e le cellule integre e prolunga la loro vita
- aiuta a trasferire i nutrienti nel cervello e a proteggere dal deperimento del cervello
- contribuisce a mantenere in salute ed integro il tratto intestinale
- aiuta il sistema nervoso favorendo i recettori della serotonina
- permette la produzione di un gran numero di ormoni come testosterone, progesterone, estrogeni, cortisolo e altri
- incrementa la produzione di energia, essendo combustibile per i muscoli e in particolare per il muscolo cardiaco stesso
- favorisce l’assorbimento della vitamina D (ossa in salute e nervi e muscoli tonici, produzione equilibrata dell’insulina, fertilità, sistema immunitario forte e in equilibrio)
Siamo abituati a sentire solo le cose cattive sul colesterolo
Ma la verità è che il nostro corpo ha bisogno del colesterolo per mantenersi in vita!
Le membrane cellulari di tutti gli esseri viventi formati da cellule complesse, contengono il colesterolo.
La vita stessa non sarebbe possibile nella forma esistente in assenza del colesterolo.
L’85% del colesterolo che circola nel nostro corpo è prodotto dalle nostre cellule mentre solo il 15% è ingerito tramite l’alimentazione.
Quindi, se una sostanza viene prodotta così massicciamente dal corpo per sua natura, significa che il corpo ne ha bisogno per la sua propria sopravvivenza!
Se apriamo la mente, mettendo da parte tutti i condizionamenti, i dogmi e i luoghi comuni, forse potremo capire che il colesterolo ci invita a porci molte domande.
Basta fermarsi a riflettere su questi punti:
- Per quale motivo il sangue di alcune persone contiene più colesterolo di altre persone?
- Perché i livelli di colesterolo variano più volte nell’arco della giornata?
- Perché tali livelli cambiano addirittura secondo le stagioni?
- Per quale motivo il colesterolo aumenta a dismisura dopo un’operazione chirurgica?
- E perché sale quando è in atto un’infezione o un trattamento dentale?
Forse per lo stesso motivo per cui aumenta quando siamo sotto stress?
Forse perché è un agente curativo prodotto dal corpo stesso per auto curarci?
COLESTEROLO E INFIAMMAZIONE
La fisiologia umana insegna che l’organismo produce più colesterolo quando ha una infiammazione.
Quindi durante una infiammazione, il corpo si mette all’opera per cercare di guarire, e come fa?
Ha vari strumenti, tra cui proprio la produzione del grasso, cioè il nostro bel colesterolo.
Pertanto, il problema non è il colesterolo in sé, perché questo grasso è la soluzione che il corpo cerca di mettere in atto proprio per guarire.
Va da sé che quando il colesterolo è davvero alto, vanno indagate le motivazioni per cui il corpo ha ritenuto opportuno alzarne i livelli, cioè va vista l’infiammazione che NE E’ LA CAUSA, non il colesterolo che è IL SEGNALE.
IL COSTEROLO E’ LA STRATEGIA DI RISOLUZIONE DI ALTRI PROBLEMI
Il vero pericolo quindi non è il colesterolo ma l’infiammazione delle pareti arteriose che può creare gonfiore e depositi in grado di ostacolare il flusso sanguigno verso il cuore o verso il cervello, che possono degenerare in un attacco cardiaco o un ictus.
Ma prima di tutto vediamo quali sono le principali fonti di infiammazione nel corpo.
Quando nel corpo c’è un livello alto di ossidazione, nei tessuti si avvia l’attività dei radicali liberi.
Il colesterolo LDL si ossida nel corpo per via di un’alimentazione malsana:
- consumo di grassi artificiali e idrogenati (margarine),
- oli vegetali cotti, cibi geneticamente modificati (ogm),
- zuccheri e cereali raffinati
- alcool, droghe e tabacco.
- E pure lo stress fa la sua parte nell’infiammazione.
Inoltre livelli elevati di LDL possono essere causati da tossicità da metalli pesanti (farmaci, vaccini…) da tossicità del fegato o stress epatico, ipotiroidismo e malfunzionamento renale.
COLESTEROLO E ACIDOSI
L’acidificazione pel ph del nostro sangue è uno dei fattori scatenanti dell’aumento di colesterolo.
Quando il nostro stile di vita genera più acidi metabolici di quelli che i nostri sistemi tampone sono in grado di neutralizzare, il sangue lega spontaneamente il calcio, “lo cattura” per riportare in equilibrio il ph. Altro splendido meccanismo di salvaguardia della salute.
Allora ecco che il corpo può decidere di prelevare calcio dalle ossa (osteopenia e poi osteoporosi), dai denti (carie), dalle unghie e dai capelli.
Ma può farlo solo in maniera molto lenta, mentre è invece indispensabile ricorrere a depositi di calcio al più presto possibile in condizioni di estrema urgenza.
In questi casi quindi, il calcio viene prelevato direttamente dalle pareti dei vasi sanguigni.
Ma siccome il sistema- corpo è efficiente, sostituisce il calcio prelevato dai vasi, con la colesterina, che è sempre presente ed è acido-resistente.
Quanto maggiore è la quantità di acido da neutralizzare, tanto maggiore sarà il prelievo di calcio dai vasi e quindi tanto maggiore la colesterina che andrà a rimpiazzare il calcio perduto.
Poiché il sangue è pieno di tossine, acidi e scorie, queste si combinano con la colesterina formando una colla impermeabile (placca arteriosa).
In questo modo aumenta il colesterolo e inizia a formarsi la placca arteriosa che crescendo, strato su strato, ci mette in pericolo.
In conclusione, l’ipercolesterolemia e l’arteriosclerosi cominciano con la decalcificazione delle arterie, cioè con la sostituzione del calcio con la colesterina.
La causa di tutto è l’acidificazione.
LIVELLI DEL COLESTEROLO E LORO SIGNIFICATO
Le odierne linee guida europee stabiliscono che il colesterolo totale debba essere 200 mg/dL e in alcuni laboratori è considerato accettabile solo a 190 mg/dL!
Ma negli anni ’80 il colesterolo totale (LDL+HDL) era 280 mg/dL, voleva dire che quello era un valore all’interno del quale le persone venivano ancora considerate in salute.
Questo semplice “aggiustamento” nelle linee guida, ha trasformato decine di milioni di persone oggettivamente sane, in malati da medicalizzare.
Molti si sono improvvisamente trovati affetti da una malattia che il giorno prima semplicemente non avevano!
Perfino una delle riviste mediche più accreditate del mondo, il British Medical Journal, in un editoriale del 25 giugno del 2005 lancia l’allarme della “eccessiva medicalizzazione e della continua riduzione dei valori di normalità della pressione arteriosa e del colesterolo”.
I BASSI LIVELLI DI COLESTEROLO SONO DAVVERO L’OBBIETTIVO A CUI ASPIRARE?
In realtà no, avere il colesterolo molto basso non e’ un bene.
Una carenza di colesterolo è stata collegata alla perdita di memoria e al morbo di Alzheimer.
Alcuni scienziati hanno studiato più di 3.500 dipendenti pubblici per indagare in che modo i livelli di HDL o colesterolo “buono” fossero associati alla presenza o meno di memoria.
Dopo il periodo di studio di cinque anni, i ricercatori hanno scoperto che le persone con bassi livelli di HDL avevano il 53% di probabilità in più di soffrire di perdita di memoria rispetto alle persone con i più alti livelli di HDL.
Il colesterolo HDL può influenzare la formazione delle “placche” di beta-amiloide che sono una caratteristica distintiva nel cervello dei pazienti di Alzheimer.
Il colesterolo aiuta anche nella formazione dei ricordi ed è vitale per la funzione neurologica, quando i livelli di colesterolo diventano troppo bassi, nel corpo accadono una serie di cose negative. Le persone con la memoria compromessa corrono un rischio maggiore di sviluppare demenza più tardi nella vita. Ma la memoria compromessa e la demenza sono solo la punta dell’iceberg quando si tratta dell’impatto del colesterolo basso sul cervello.
Può infatti:
- Aumentare il rischio di depressione
- Provocare il suicidio
- Portare a comportamenti violenti e aggressivi
- Aumentare il rischio di cancro e del morbo di Parkinson e Alzheimer
IL COLESTEROLO ALTO È CAUSATO DA CIÒ CHE MANGI?
Non nel modo che ti fanno credere. Molti degli alimenti più sani sono ricchi di colesterolo (e di grassi saturi) Il più grande fattore di colesterolo non è la dieta, ma l’infiammazione che si crea nel corpo con l’assunzione di cibi modificato. Inoltre conta la genetica o l’ereditarietà.
Mangiare cibi nutrienti ricchi di colesterolo non è qualcosa di cui sentirsi in colpa; fanno bene e non fanno salire i livelli di colesterolo come finora ti è stato detto.
Si stima che solo il 20% dei livelli di colesterolo nel sangue provenga direttamente dalla dieta.
I risultati di alcuni studi condotti in America, non ha trovato alcuna correlazione tra i livelli di colesterolo nel sangue e l’assunzione di grassi, come il consumo di carne rossa, grassi animali, burro, uova, formaggi, se provenienti da fonti di alta qualità.
Sono piuttosto invece legati all’infiammazione e all’acidosi, causata da un eccesso di cibi raffinati e acidificanti come prodotti derivati dall’industria dolciaria, salumi e carni conservate, formaggi creati chimicamente e non naturali, conservanti, additivi, sostanze che contribuiscono ad aumentare l’infiammazione, che costringe il corpo a produrre colesterolo.
Il burro, in particolare il burro crudo organico proveniente da mucche nutrite con erba, è ricco di nutrimento e di grassi preziosi.
La ricerca indica che il burro può avere benefici sia a breve che a lungo termine per la salute.
E sostituire i grassi animali saturi con grassi vegetali polinsaturi omega-6 (come la margarina) non è neanche una buona idea, perché è collegato ad un aggravamento di malattie cardiache, secondo uno studio del BMJ del 2013.
Mangiare grassi saturi non è un male, in quanto la ricerca ha confermato che il loro consumo aumenta i livelli di particelle LDL grandi e soffici, il tipo che non contribuisce alle malattie cardiache.
Addirittura, mangiare grassi saturi può cambiare le piccole e dense LDL nel tuo corpo in grandi e soffici LDL, più sane.
COLESTEROLO E MALATTIE CARDIACHE
Come sapere se hai un livello di colesterolo sano? A dispetto di quello che può dirti il tuo medico, non c’è una regola che dice che il colesterolo totale di tutti dovrebbe essere inferiore a 200 milligrammi per decilitro (mg/dL) e l’LDL inferiore a 100 mg/dL.
Se il medico dice che il tuo colesterolo è troppo alto sulla base del profilo lipidico standard, è importante che tu ti faccia un quadro più completo della tua situazione, soprattutto se hai una storia familiare di malattie cardiache o altri fattori di rischio. Tuttavia, il colesterolo totale non ti dirà praticamente nulla, a meno che non sia eccezionalmente elevato (sopra 330 o giù di lì, che sarebbe suggestivo di ipercolesterolemia familiare).
Due rapporti che sono indicatori di gran lunga migliori del rischio di malattie cardiache sono:
Il rapporto HDL e colesterolo totale: La percentuale di HDL è un fattore di rischio di malattie cardiache molto potente.
Basta dividere il tuo colesterolo totale per il tuo livello di HDL. Questa percentuale dovrebbe idealmente essere inferiore a 5, vicino al 3.
Il rapporto trigliceridi/HDL: Questa percentuale dovrebbe idealmente essere inferiore al 2.
Altri quattro fattori importanti sono:
Il livello di insulina a digiuno: Qualsiasi pasto o spuntino ad alto contenuto di carboidrati come fruttosio e cereali raffinati genera un rapido aumento del glucosio nel sangue e poi l’insulina per compensare l’aumento di zucchero nel sangue.
L’insulina rilasciata a causa di troppi carboidrati, promuove il grasso e rende più difficile per il tuo corpo di liberarsi del peso in eccesso, e il grasso in eccesso, in particolare intorno alla pancia, è uno dei principali responsabili delle malattie cardiache.
Il livello di glicemia a digiuno: Gli studi hanno dimostrato che le persone con un livello di zucchero nel sangue a digiuno di 100-125 mg/dl avevano un rischio quasi 300 per cento più alto di avere una malattia coronarica rispetto alle persone con un livello inferiore a 79 mg/dl.
Il livello di ferro: Il ferro può essere uno stress ossidativo molto potente, quindi se hai livelli di ferro in eccesso puoi danneggiare i tuoi vasi sanguigni e aumentare il rischio di malattie cardiache.
La circonferenza della vita: Il grasso viscerale, il tipo di grasso che si raccoglie intorno agli organi interni, è un fattore di rischio ben riconosciuto per le malattie cardiache. Il modo più semplice per valutare il tuo rischio è semplicemente misurare la circonferenza della vita.
LDL E PCR
Quando le persone cominciano a correggere i loro squilibri metabolici, magari con uno stile di vita sano, il livello di colesterolo nel sangue può salire, e il motivo è che sta lasciando i tessuti.
Quindi un solo esame, cioè una fotografia istantanea di un momento, non può dirci granché sull’intero sistema. Ecco perché non basta considerare solo i livelli di LDL e HDL.
Tra tutti i valori da controllare nelle analisi ci sarebbe la Proteina C Reattiva (PCR, la proteina che aumenta in risposta ad una infiammazione) e la dimensione delle particelle del colesterolo LDL.
Cosa infatti ci dice la dimensione della particella del colesterolo LDL?
Le particelle LDL grandi non sono dannose. Una particella LDL sana è grande e soffice e di conseguenza fluisce nel sistema senza creare dei problemi. Quando la dimensione è invece piccola e densa, può costituire un problema, perché non fluisce con facilità e ha la tendenza ad incastrarsi nelle piccole fessure delle arterie, ossidandosi e creando infiammazioni.
Quindi, se vuoi fare un’analisi, per cominciare puoi chiedere un test per vedere quali sono le dimensioni delle particelle di colesterolo LDL.
LE STATINE POSSONO PEGGIORARE LE COSE?
Ci sono prove che dimostrano che le statine possono peggiorare la salute del cuore e apparire efficaci solo a causa di un inganno statistico. Un rapporto pubblicato nella Expert Review of Clinical Pharmacology ha concluso che i sostenitori delle statine hanno usato uno strumento statistico chiamato riduzione del rischio relativo (RRR) per amplificare i banali effetti benefici delle statine.
Se si guarda al rischio assoluto, i farmaci a base di statine sono utili solo all’1% della popolazione. Questo significa che su 100 persone trattate con i farmaci, una persona avrà un attacco di cuore in meno. Siccome non suona così impressionante, allora i sostenitori delle statine usano una statistica diversa chiamata rischio relativo. Solo facendo questo gioco di prestigio statistico, le statine diventano improvvisamente benefiche per il 30-50% della popolazione.
Le statine impoveriscono il corpo di coenzima Q10 (CoQ10), che è usato per la produzione di energia da ogni cellula, ed è quindi vitale per una buona salute, livelli di energia elevati, longevità e qualità generale della vita.
La forma ridotta del CoQ10, l’ubiquinolo, è un componente della respirazione cellulare e della produzione di adenosina trifosfato (ATP). L’ATP è un coenzima usato come vettore energetico in ogni cellula del tuo corpo.
Considerando che il cuore è l’organo del corpo che richiede più energia, si può capire quanto potenzialmente devastante possa essere esaurire la principale fonte di energia cellulare del corpo.
Se si prende una statina, si DEVE prendere il Coenzima Q10 come integratore. Se si ha più di 40 anni, è opportuno prendere l’ubiquinolo (la forma ridotta del CoQ10) invece del CoQ10, perché è molto più efficacemente assorbito dal corpo.
IL COLESTEROLO SI NORMALIZZA QUANDO SI AFFRONTA LA SUA CAUSA
Contrariamente alla credenza popolare, il colesterolo alto non è una malattia di per sé. È in realtà una risposta a qualcosa che è andato storto nel corpo. Il colesterolo viene prodotto ogni volta che le cellule vengono danneggiate, in quanto è un componente necessario per creare nuove cellule sane.
Quindi, se si hanno molte cellule danneggiate, si avrà anche molto colesterolo nel sangue. Questa è una buona cosa, in un certo senso, perché significa che le cellule vengono riparate. Ora, mentre la maggior parte dei medici convenzionali si concentrerebbe su tutto quel colesterolo e prescriverebbe farmaci tossici per abbassarlo, un medico più esperto cercherebbe cosa sta causando il danno in primo luogo.
E spesso si tratta di infiammazione causata da:
- Una dieta troppo ricca di zuccheri e cereali
- Troppi cibi elaborati e trasformati
- Alcol e fumo
- Mancanza di esercizio fisico
- Stress emotivo
Il punto non è che più basso è il colesterolo, meglio è. Se si abbassa il colesterolo con mezzi artificiali senza affrontare le cause alla radice, il corpo continuerà a degenerare.
Meglio non preoccuparsi di quanto colesterolo ha bisogno il corpo, e fare le giuste scelte di stile di vita per mantenere le cellule nella loro condizione migliore. In questo modo si prenderanno due piccioni con una fava: si avrà la giusta quantità di colesterolo e un corpo in forma smagliante.
COME MIGLIORARE LA QUALITA’ DEL COLESTEROLO?
Per migliorare la qualità del nostro colesterolo dobbiamo:
- Ridurre, con il piano di eliminare, i cereali e gli zuccheri nella tua dieta. È di vitale importanza eliminare i cereali contenenti glutine e gli zuccheri, specialmente il fruttosio, poiché favoriscono e predispongono all’infiammazione
- Eliminare gli oli di semi e i grassi idrogenati e aumentare il consumo di grassi buoni. Sostituire gli oli vegetali dannosi e i grassi trans sintetici con grassi sani, come l’olio d’oliva, il burro, l’avocado, le uova da allevamento all’aperto e l’olio di cocco (ricorda che l’olio d’oliva deve essere usato solo a freddo, usa l’olio di cocco per cucinare e cuocere).
- Consumare giuste quantità di cibo vegetale sia cotto che crudo.
- Mantenere una sana flora batterica
- Assumere sufficiente vitamina C (3-6.000mg) per garantire la produzione di collagene
- Aumentare l’assunzione di Omega-3 di alta qualità e di origine animale, come l’olio di krill. La ricerca suggerisce che solo 500 mg di krill al giorno possono migliorare il colesterolo totale e i trigliceridi e probabilmente aumentare il colesterolo HDL.
- Ottimizzare i livelli di vitamina D nel sangue.
- Assumere degli antiossidanti.
- Includere cibi fermentati nella dieta quotidiana. Questo non solo ottimizzerà la microflora intestinale, che aumenterà l’immunità generale, ma introdurrà anche batteri benefici in bocca. Una cattiva salute orale è un altro potente indicatore di un maggiore rischio di malattie cardiache.
- Evitare di fumare o bere eccessivamente alcolici.
- Assicurarsi di dormire bene, facendo un sonno lungo e ristoratore.
- Praticare regolarmente tecniche di gestione dello stress.
- Fare esercizio fisico quotidiano, anche per pochi minuti
- Bere tanta acqua.
CONCLUSIONE
Non esiste effettivamente il “colesterolo buono” e “colesterolo cattivo”.
Il colesterolo non è il nemico ma una sostanza fondamentale per il corretto funzionamento del nostro sistema -corpo.
Sempre più studi lo stanno confermando e sempre più persone lo stanno capendo.
Ma finchè il processo di comprensione non sarà compiuto, ognuno di noi deve prendersi la responsabilità di aprire la mente e occuparsi in prima persona della propria salute.
L’alimentazione gioca un ruolo chiave sulla salute di tutto il nostro organismo. E noi, attraverso le giuste scelte, alimentari e di vita, abbiamo l’opportunità e la facoltà di rimanere in salute e in buona forma fisica.
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