Indice dei contenuti
ToggleLa pelle è l’organo di respiro più grande del corpo e si occupa dello scambio tra l’ambiente esterno e quello interno.
Rispecchia il nostro equilibrio interno e ci difende dall’esterno, ed è in stretta connessione con i polmoni, risente di tutti gli squilibri del fegato e dell’intestino.
Mai come con la pelle vale il detto “noi siamo quello che mangiamo”, nel suo caso tutte le tossine presenti nell’intestino, nel fegato e cistifellea, trovano una via d’espulsione attraverso l’organo pelle.
Quando il quantitativo di tossine in circolo è davvero eccessivo e fegato e intestino non riescono a espletare il compito di disintossicare e sono difficoltà, la pelle diventa l’organo emuntore di soccorso.
Per cui centrare l’attenzione sulla salute del sistema digestivo, può rivelarsi fondamentale per aiutare la risoluzione di problemi come acne, psoriasi, vitiligine, rosacea, eritemi e altri sfoghi cutanei.
Prendersi cura della propria pelle quotidianamente purificandola, esfoliandola, umidificandola ed idratandola, è sicuramente una buona consuetudine, ma se vuoi risolvere molti di quei problemi della pelle di cui non riesci a liberarti, dovresti sapere che devi lavorare ad un livello più profondo.
L’IMPORTANZA DEL CIBO
Lo sapevi che il panino che hai mangiato a pranzo potrebbe provocare più danni alla pelle che saltare uno dei tuoi rituali di pulizia serali?
La pelle è l’organo più grande che possiedi ed è responsabile per il controllo di:
- temperatura
- protezione dalle tossine e loro espulsione,
- raccolta di informazioni di origini psico-emotive
per nominare giusto alcune delle sue funzioni.
Lungi dall’essere una semplice copertura inattiva per gli organi interni, la pelle è un sistema intricato di nervi, ghiandole e strati di cellule che giocano un ruolo fondamentale per la salute e il benessere.
Le ricerche hanno ormai riscontrato un forte legame tra il cibo che si mangia, il modo in cui influenza il cervello, e la pelle.
Se vuoi proteggere la pelle, invecchiare con naturalezza e prevenire la comparsa di problemi, è arrivato il momento di prendertene cura così come ti prendi cura del cuore, del peso e del tuo stato d’animo.
In altre parole, di stare attento al cibo che mangi ogni giorno.
UNO DEGLI ALIMENTI RESPONSABILI: IL GLUTINE
Il grano è uno dei cereali più responsabili di molti problemi di salute.
A causa del suo contenuto di proteine dannose, come il glutine e le lectine, scatenano l’infiammazione degli organi che si riversa sulla pelle.
Il grano è contenuto non solo in farina, pasta, pane, e tutti i prodotti da forno.
Ma è contenuto anche in molti degli alimenti processati che compri al supermercato e che mangi quotidianamente senza nemmeno accorgertene.
La sua azione infiammante interferisce con una sana carnagione e contribuisce alla comparsa di psoriasi ed eczemi.
Le proteine del grano sono causa di infiammazioni e cambiamenti nel tratto gastrointestinale, nel sistema nervoso e in quello cardiovascolare.
QUALI SONO LE MALATTIE DELLA PELLE CAUSATE DAI CEREALI
Esistono diverse malattie della pelle associate ai cambiamenti che avvengono quando mangi grano o altri alimenti che contengono glutine.
Le malattie più diffuse sono: la psoriasi, le dermatiti atopiche o eczemi, l’acne, la vitiligine.
Se soffri di celiachia o di sensibilità al glutine, il rischio che queste malattie compaiano quando lo mangi è più alto.
ACNE
Questa malattia della pelle colpisce quasi l’80% delle persone tra gli 11 e i 30 anni in Occidente. Al contrario, è praticamente inesistente nelle società primitive.
Le comunità di cacciatori-raccoglitori in Paraguay sono state osservate per tre anni, durante i quali non è stato trovato alcun individuo soggetto all’acne.
Chi soffre di sensibilità al glutine o celiachia ha una possibilità maggiore di incorrere nell’acne, e di vederne un principio nell’età adulta.
PERMEABILITA’ INTESTINALE E PROBLEMI DI PELLE
Il glutine aumenta la permeabilità del tratto intestinale, sindrome anche conosciuta come intestino permeabile. Gli spazi che si sviluppano tra le cellule formanti il rivestimento dell’intestino, permettono al cibo non digerito, ai batteri e ai residui metabolici di disperdersi nel flusso sanguigno.
Ecco perché la denominazione di sindrome dell’intestino permeabile.
Queste sostanze esterne mettono a dura prova il sistema immunitario e incrementano le infiammazioni nel corpo, poiché provocano un forte rilascio di tossine.
Una ricerca pubblicata sul Gut Pathogens ha evidenziato che la risposta infiammatoria che ha luogo nell’intestino si diffonde al resto del corpo intaccando anche la pelle.
I ricercatori hanno chiamato questo collegamento “asse intestino-cervello-pelle”.
Le proteine glutinose, chiamate prolammine, aumentano la permeabilità del tratto intestinale, sensibilizzando il sistema immunitario e contribuendo al peggioramento dell’acne.
La sindrome dell’intestino permeabile può essere associata con malattie infiammatorie intestinali come la malattia di Crohn e la colite ulcerosa.
Anche le persone che non ne soffrono, però, possono sperimentare diversi livelli di permeabilità dell’intestino.
GLICEMIA E PICCHI DI INSULINA COLPISCONO LA PELLE
Il grano ha effetti sia sulla glicemia che sul rilascio di insulina.
Si tratta di un carboidrato che una volta metabolizzato aumenta i livelli di zuccheri nel sangue e provoca il rilascio di insulina e del fattore di crescita insulino-simile, detto IGF-1 (una sostanza untuosa della pelle che intrappola i batteri promotori dell’acne).
Questo fattore di crescita può incrementare la secrezione degli ormoni maschili, come il testosterone.
Il rilascio di ormoni maschili non basta a scatenare l’incremento dei caratteri sessuali secondari, come la crescita di peli e muscoli, ma favorisce l’aumento della secrezione di sebo.
L’IGF-1 può anche portare le cellule della pelle note come cheratinociti a moltiplicarsi (un processo associato con l’acne).
Nelle persone che sperimentano un aumento della permeabilità intestinale, quando il sistema immunitario viene attivato dai batteri e dalle proteine intruse, può avvenire un rilascio di insulina.
Ciò risulta sia in un aumento del IGF-1 che del rischio di sviluppare resistenza all’insulina e diabete di Tipo 2.
Ad ogni modo, non è solo il grano ad aumentare i livelli di glicemia e il rilascio insulina. Il mio consiglio è di prendere in considerazione l’idea di cominciare una dieta ricca di tutti gli alimenti, con pochi o zero cibi processati.
STUDI SU ACNE E DIETA
Uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition ha rivelato che giovani uomini affetti da acne mostravano un miglioramento decisivo sia nell’acne che nella sensibilità all’insulina dopo 12 settimane di alimentazione a basso indice glicemico.
Un altro studio ha dimostrato che l’acne è anche associata a una dieta ad alto contenuto glicemico e a un consumo frequente di latticini.
In questo studio è stata dimostrata una riduzione dell’acne con uso di te verde, come antiossidante
Questo studio randomizzato, in doppio cieco e controllato, ha dimostrato l’azione positiva dell’integrazione alimentare con acidi grassi omega-3 e acido gamma-linolenico sull’acne vulgaris.
Un altro importante studio randomizzato, mascherato e controllato, ha sancito l’effetto positivo di una dieta ad alto contenuto proteico e a basso carico glicemico rispetto a una dieta convenzionale ad alto carico glicemico sui parametri all’acne.
DERMATITE ATOPICA O ECZEMA
La dermatite atopica è una malattia infiammatoria e cronica della pelle caratterizzata da arrossamento, secchezza, prurito e desquamazione.
Colpisce in maggior misura i bambini e spesso, a differenza di altre patologie della pelle, porta con sé forme allergiche come asma o raffreddore da fieno.
La risposta allergica scatenata dall’eczema può essere dovuta a diversi fattori, come il consumo di determinati alimenti, l’esposizione a sostanze chimiche o il contatto con altre tossine e sostanze aggressive, come profumi o saponi chimici.
Questa malattia non è collegata al contatto con animali domestici.
Anzi, è meno comune in quei bambini che vivono in un ambiente familiare numeroso e più a contatto con natura e animali domestici.
Questo dimostra come sia importante lo sviluppo di sane difese immunitarie senza dimenticare che la psiche svolge un ruolo importante nella respirazione cellulare anche di un organo così importante come la pelle.
Un bambino sano, che gioca nel verde, che si sporca, che accarezza gli animali, sviluppa una coscienza e una forza vitale maggiore rispetto a un bambino che vive in un attico in centro città, che non ha modo di trascorrere il tempo libero nella natura (i parchi cittadini non sono la stessa cosa) e non ha mai avuto la fortuna di sperimentare l’empatia con un animale domestico o la vitalità di un nutrito nucleo familiare magari in una casa di campagna.
Anche l’allattamento al seno rinforza il sistema immunitario e difende contro le allergie, infatti molti neonati che vengono allattati con latte artificiali sviluppano eczemi già dalla più tenera età.
DI NUOVO IL GLUTINE
Anche in questo caso, i ricercatori hanno rinvenuto che la comparsa di dermatite atopica è tre volte più probabile nei celiaci e due volte più probabile in famiglie contenenti soggetti celiaci.
Altri alimenti scatenanti il problema possono essere gli zuccheri, tutti gli alimenti raffinati, il latte e i suoi derivati, il pomodoro, le arance, il cioccolato, il miele, gli alcolici, il caffè, i cibi fermentati, le arachidi, il peperoncino, i salumi e i formaggi stagionati. Non bisogna neanche esagerare con semi oleosi e legumi.
Semaforo verde invece agli acidi grassi omega3 e proteine animali.
Alcune proteine vegetali come semi di chia, canapa e zucca, senza tralasciare una buona idratazione bevendo acqua calda che ti purifica dalle tossine.
VITILIGINE
La vitiligine è una condizione comune della pigmentazione della pelle con un impatto antiestetico che può creare molto disagio.
In questa malattia della pelle, il pigmento si perde, causando la comparsa di chiazze bianche. Sebbene non pericolosa, può avere forti effetti sulla vita di una persona.
Nonostante una serie di modalità terapeutiche, solo pochi metodi hanno dimostrato efficacia. E uno di questi è stata l’esclusione del glutine dalla dieta.
In una sperimentazione su una giovane donna ventiduenne affetta da vitiligine è stata prescritta l’esclusione del glutine nella dieta e c’è stata una precoce e vasta ripigmentazione delle lesioni facciali.
Questo caso studio è stato pubblicato tra i casi clinici sul Journal of Dermatology.
Dopo essere stata sottoposta a terapia medica senza risultati, la paziente iniziò una dieta priva di glutine.
La maggior parte dei benefici sono avvenuti nel primo mese di trattamento e si sono stabilizzati a 4 mesi.
Nel primo mese c’era stata una ripigmentazione parziale ma rapida, che si è concretizzata dopo i quattro mesi di alimentazione senza glutine.
Gli autori dello studio ritengono che i cambiamenti nell’alimentazione, tra cui una dieta priva di glutine, possono essere considerati una cura per la vitiligine.
Importante da evidenziare: l’esatta eziologia e patogenesi della vitiligine non è chiara.
Sono state presentate molte teorie al riguardo, tra cui la teoria autoimmune è la più importante.
È stato provato che la vitiligine spesso si associa con altre condizioni autoimmuni; sono stati rilevati auto-anticorpi circolanti nel siero di pazienti con vitiligine.
In questo “case study” è stato così confermato che la celiachia può causare vitiligine. Va da sé che uno dei principali alimenti sotto processo è il glutine.
ALIMENTI DA EVITARE E QUELLI CONSIGLIATI
Oltre al glutine, gli alimenti che affaticando fegato e intestino e possono causare un peggioramento della vitiligine., sono:
i cibi acidi, i dolci, prodotti caseari, caffè e alcolici. Gli insaccati, i condimenti pronti e conservati, pomodori, melanzane, paprika e patate, prodotti da fast food, bevande zuccherate, peperoncino, sottaceti.
Mentre sono consigliati quegli alimenti che bloccano il proliferare della malattia come: l’olio d’oliva, la carne, uova, pesce, salmone, noci e avocado come fonti di acidi grassi Omega 3, il tè verde.
E poi spinaci, broccoli, cavoli, carote, zucchine, radicchio, cicoria, lattuga, sedano, barbabietole, asparagi, bieta, ravanelli, zucca, cetrioli.
La frutta come mango, pesche, mele, melone, kiwi, frutti di bosco e fragole, senza eccedere.
PSORIASI
È una malattia autoimmune a cui possono associarsi malattie infiammatorie croniche intestinali, patologie oculari, malattie metaboliche e cardiovascolari, disturbi psicologici.
Nelle persone affette da psoriasi, il ricambio delle cellule della pelle, che normalmente si compie in circa 21-28 giorni, avviene molto più rapidamente, da due a sei giorni.
Il depositarsi delle cellule in superficie troppo rapidamente, causa vari sintomi infiammatori: dolore, gonfiore, calore, arrossamento e desquamazione.
La psoriasi è sgradevole e spesso deturpante, e può colpire ampie aree della cute, con macchie pruriginose e dolenti che diventano spesse, si arrossano, sono circondate da “aloni” più chiari, quasi argentei.
Di conseguenza gli aspetti sopra indicati e la natura cronica della malattia, fanno sì che le sue conseguenze sociali siano rilevanti.
PSORIASI E PROTEINE DEL GRANO
La reazione immunitaria che scatena è associata alle proteine del grano, ovvero le gliadine. In questo studio pubblicato sul British Journal of Dermatology, i pazienti risultati positivi agli anticorpi antigliadina miglioravano quando passavano a una alimentazione priva di glutine.
La National Psoriasis Foundation raccomanda ai celiaci o alle persone sensibili al glutine di condurre un’alimentazione senza glutine per ridurre o eliminare i sintomi.
ALIMENTAZIONE E PSORIASI
Abbiamo visto come la permeabilità intestinale è un disturbo molto comune nelle persone con malattie della pelle.
L’intestino contiene la maggior parte delle difese immunitarie.
Questo fa intuire immediatamente quale sia la strada da intraprendere, che riguarda principalmente l’instaurazione di un regime dietetico sano.
Molte persone hanno personalmente sperimentato un miglioramento dei sintomi della psoriasi con l’eliminazione delle fonti di glutine dalla loro dieta.
Quindi anche in questo caso, il glutine è una di quelle sostanze da bandire dalla propria tavola.
Così come tutti quelli che creano infiammazione e che sono stati elencati nei precedenti capitoli riguardanti le altre problematiche di pelle.
Essi quindi sono: i cereali, gli alimenti trasformati, l’alcol, le solanacee, gli zuccheri raffinati e il fruttosio, il latte e i suoi derivati, le arance e gli agrumi in genere, il caffè, i formaggi stagionati e i salumi.
Anche in questo caso i legumi sono concessi in maniera ridotta e solo dopo essere stati ammollati accuratamente e cotti a lungo. Stessa cosa per i semi oleosi.
La frutta andrebbe evitata quasi completamente.
In un primo periodo, può essere utile ridurre le uova come fonte proteica animale a dottare il protocollo autoimmune paleo per almeno uno o due mesi.
I PROBLEMI CAUSATI DAI CEREALI
Abbiamo visto come il glutine siano uno dei maggiori responsabili dei disturbi della pelle, da quelli più leggeri a quelli più impattanti.
I cereali in toto, anche quelli senza glutine, non sono adatti a mantenere un corretto stato di salute.
Un numero sempre più crescente di esperti afferma che:
“Gli esseri umani non hanno bisogno di cereali. In realtà l’essere umano se la cava benissimo senza e può trovare tutti i nutrienti necessari altrove. I cereali inoltre sono fonti estremamente povere di vitamine e minerali in confronto a frutta e verdura o carne e pesce.”
Due sostanze presenti nel grano e responsabili di molti dei problemi cellulari sono:
- La gliadina — La gliadina è la principale proteina immunotossica contenuta nel glutine, ed è tra le più pericolose per la salute. Essa dà al pane di grano la sua consistenza soffice ed è capace di aumentare la produzione della zonulina, una proteina intestinale, che a sua volta apre delle crepe tra le giunture delle cellule intestinali (gli enterociti), normalmente strette.
Se soffri di celiachia, il tuo corpo produrrà gli anticorpi della gliadina, danneggiando la superficie delicata ed assorbente dell’intestino. Anche molte persone che riscontrano sensibilità al glutine soffrono gli effetti negativi della gliadina.
Questo potrebbe spiegare perché le nuove ricerche dimostrano chiaramente un aumento della permeabilità intestinale dopo l’esposizione alla gliadina, sia in persone affette che non affette da celiachia.
- Le lectine — Le lectine sono i meccanismi chiave attraverso cui le piante si proteggono e garantiscono il perpetuarsi della loro specie. La concentrazione più alta di lectine si trova nei semi.
Anche gli animali che mangiano cibi contenenti lectina possono sperimentare irritazione intestinale; la sua gravità dipende dal numero di generazioni dell’animale che hanno mangiato quella particolare pianta.
Gli esseri umani mangiano cereali non germogliati da circa 500 generazioni, e soffrono più di molti animali che si sono adattati nel corso di migliaia di generazioni.
ALTRI CEREALI E ORTAGGI
Se soffri di celiachia o di sensibilità al glutine devi evitare tutti i tipi di glutine per ridurre il rischio di malattie della pelle.
Esistono altri cereali non a base di grano, e addirittura alcune verdure, che hanno proprietà simili ad esso. I seguenti alimenti contengono lectine leganti la chitina che sono simili in natura alla lectina del grano (WGA). Le lectine leganti la chitina e le lectine del grano hanno le stesse funzioni e possono provocare risposte simili nel corpo.
- Orzo
- Patate
- Riso
- Segale
- Pomodori
MA ALLORA CHE COME MANGIARE?
L’OPZIONE DEL PALEOLITICO
Rimuovere il grano e il glutine dalla dieta è altamente consigliato per ridurre l’infiammazione e il rischio di ulteriori danni alla pelle.
Migliaia di anni fa, durante l’età del Paleolitico, le persone erano cacciatori-raccoglitori che mangiavano principalmente la carne che riuscivano a cacciare e le piante presenti nel loro ambiente.
Ingredienti come gli zuccheri raffinati, lo sciroppo di mais (ricco di fruttosio) o i prodotti raffinati a base di grano non erano presenti in questa alimentazione ancestrale, ingredienti che ora sappiamo essere fortemente associati con la resistenza all’insulina e una salute carente.
È stato solo dopo l’introduzione degli alimenti trasformati che le persone hanno iniziato a sperimentare i sintomi della sindrome dell’intestino permeabile. Ritornare a una dieta fatta quasi esclusivamente di cibi interamente biologici, carne di animali allevati al pascolo e prodotti lattiero-caseari con piante non progettate geneticamente (non OGM) può aiutarti a vivere in modo più sano e a avere una pelle più limpida.
Come lo scienziato e scrittore Loren Cordain afferma:
“Le proprietà nutrizionali dei moderni alimenti trasformati e dei cibi introdotti durante il Neolitico non coincidono con il nostro antico genoma conservatore. La discordanza genetica si manifesta sostanzialmente nelle varie malattie croniche, soprannominate “malattie della civilizzazione”.
Riducendo drasticamente o eliminando questi prodotti, e rimpiazzandoli con una cucina più salutare, che fornisce nutrienti di qualità più simili ai cibi consumati dai nostri antenati, è possibile migliorare la salute e ridurre il rischio di malattie croniche.”
LA DIETA CHETOGENICA
La dieta chetogenica ha un profilo di macronutrienti composto da ricchi di grassi, proteine da basse a moderate e carboidrati molto bassi.
La chetosi nutrizionale si verifica quando il corpo inizia a utilizzare gli acidi grassi liberi come mezzo primario che guida il metabolismo cellulare.
La dieta chetogenica riduce la secrezione di insulina e del fattore di crescita insulino-simile, con conseguente riduzione degli androgeni.
Nell’acne, la dieta chetogenica può essere utile nel ridurre la produzione di sebo indotta dagli androgeni e l’iperproliferazione dei cheratinociti.
La dieta chetogenica è uno strumento non farmacologico efficace per normalizzare i livelli di insulina e glucosio nella maggior parte dei pazienti e può avere utilità nelle condizioni sopra menzionate.
Oltre a migliorare la sensibilità all’insulina, è stata utilizzata come strategia dietetica per la perdita di peso. Poiché l’obesità e la sindrome metabolica sono altamente correlate con le comuni condizioni della pelle come la psoriasi.
In questo studio, tutto italiano, si osservano i grandi benefici di tutti i 37 pazienti in sovrappeso con psoriasi cronica a placche, che sono stati sottoposti a un protocollo di perdita di peso chetogenico.
Sono state riportate riduzioni significative nell’area della psoriasi e nel punteggio dell’indice di gravità (PASI) e nel punteggio dell’indice di qualità della vita in dermatologia ( P <.001). Un altro studio su 30 pazienti con psoriasi ha scoperto che una di 4 settimane, a basso contenuto calorico, dieta chetogenica ha provocato un miglioramento del 50% dei punteggi PASI, la perdita di peso del 10%, e una riduzione delle citochine proinfiammatorie IL-1 β e IL-2.
Una dieta chetogenica PULITA possiede notevoli capacità antiossidanti e antinfiammatorie.:
- I chetoni prodotti dal corpo sono noti attivatori importanti antiossidanti intracellulari endogeni.
- I chetoni sono utilizzati in modo efficiente dai mitocondri, le nostre centraline cellulari adibite all’ossigenazione delle cellule.
- I chetoni riducono le citochine pro-infiammatorie implicate in una varietà di patologie cutanee infiammatorie, autoimmuni e oncologiche.
CONCLUSIONI
Una dieta infiammante implementa ed esaspera i problemi di pelle, l’organo più grande del corpo e maggiormente deputato all’eliminazione delle tossine in esubero.
I cibi maggiormente dannosi sono:
- tutti quelli contenenti glutine
- i cereali e gli pseudo cereali senza glutine, anche quelli integrali
- Gli zuccheri raffinati
- Gli alcolici
- I cibi trasformati, industriali sia dolci che salati
- I grassi idrogenati come margarina, oli di semi e tutti gli alimenti che li contengono
- Gli insaccati e i salumi
- Un eccesso di formaggi stagionati
- Il latte e i derivati
- Le bevande gasate, edulcorate e piene di coloranti
- I succhi di frutta
Con molta parsimonia e non in tutti i casi possono essere consumati legumi (dopo lungo ammollo e lunga cottura) e semi oleosi.
Attenzione nell’uso della frutta, che deve essere consumata con moderazione
LA MIGLIORE SCELTA DA ADOTTARE È UN’ALIMENTAZIONE NORMO PROTEICA E CHETOGENICA
Con l’uso di proteine da fonti di buona qualità provenienti da animali allevati grass-fed.
Un consumo adeguato di grassi buoni (ghee, burro, olio di cocco, pesci, noci, avocado, olive, olio) e un giusto apporto di fibre di origine vegetale provenienti da verdure prevalentemente a foglia verde e poco amidacee.
Bisogna curare particolarmente la salute dell’intestino, liberandolo da parassiti patogeni e integrando la flora batterica buona.
L’apporto di antiossidanti e un periodo adeguato di detox profondo che precede un nuovo stile alimentare sano ed equilibrato, è sicuramente la scelta migliore.
Proprio come facciamo in ®Chetogenica Bioenergetica, il mio metodo.
Se vuoi saperne di più vai qui: