Lectine, quando i vegetali fanno male

Lectine, quando i vegetali fanno male

Mentre molti alimenti vegetali hanno effetti positivi sulla salute, altri possono farti ammalare e aumentare di peso.

Si sente continuamente parlare del glutine, una proteina contenuta nel grano che può causare uno stato diffuso di infiammazione nell’organismo, causando gravi patologie. Ma in realtà il glutine è solo una delle varietà di proteine vegetali tossiche, chiamate lectine

Per milioni di anni, le piante hanno protetto se stesse e le proprie progenie dagli insetti producendo tossine all’interno dei loro semi e di altre parti. È stata una strategia di sopravvivenza che si è sviluppata e perfezionata in un tempo molto lungo.

Queste tossine prodotte dalle piante possono paralizzare gli insetti e farli ammalare. Sono progettate per creano danno nell’organismo ospite e per dissuadere il malcapitato a cibarsene nuovamente.

Così quindi come accade per gli animali, queste lectine possono distruggere la salute umana.

COSA ACCADE NEL MONDO VEGETALE?

Ogni essere vivente possiede l’istinto di sopravvivenza e trasmette i suoi geni alle generazioni future. Così come nel mondo animale, anche il mondo vegetale ha elaborato le proprie strategie di sopravvivenza ed evoluzione, a seconda della specie.

Ad esempio, alcune piante, come gli alberi da frutto, racchiudono i loro semi in un guscio abbastanza resistente da farli sopravvivere nel sistema digestivo del predatore o abbastanza grande da impedirne l’ingestione. 

Queste piante si affidano agli animali, affinché mangino o raccolgano i semi prima che cadano a terra. Lo scopo è che i semi arrivino a essere ridepositati a una certa distanza dalla pianta originaria, in modo da non dover competere con lei per il sole, l’acqua e le sostanze nutritive e allo stesso tempo dal garantirsi la prosecuzione della progenie della pianta stessa. 

Tuttavia, i semi non devono essere mangiati prima che il guscio si indurisca, così le piante ricorrono al colore per trasmettere il messaggio che il frutto non è ancora pronto. 

Esse, inoltre, aumentano i livelli di tossine nel frutto acerbo per scoraggiare i predatori. 

Al contrario, l’obiettivo di graminacee, cereali e altre piante che crescono in campi aperti è quello di mantenere i propri semi in loco, in quanto non hanno alcun vantaggio nel loro trasporto altrove. 

Al posto di un guscio resistente, il seme contiene sostanze chimiche che indeboliscono, paralizzano o fanno ammalare il predatore, in modo tale che non mangi più la pianta. Tali sostanze chimiche comprendono i fitati, che impediscono l’assorbimento dei minerali, gli inibitori di tripsina, che ostacolano la digestione e le lectine, che disturbano la comunicazione cellulare, causando la sindrome dell’intestino permeabile. 

Il glutine è una delle varietà di lectine rinvenute nel grano. I cereali integrali contengono tutte e tre le sostanze chimiche nel pericarpo fibroso, nella buccia e nella crusca. Altre sostanze chimiche comprendono i tannini e gli alcaloidi rinvenuti nei gambi e nelle foglie della famiglia delle solanacee.

COSA SONO LE LECTINE? 

Le lectine sono delle proteine “appiccicose” contenute nei semi, nei chicchi, nella buccia, nella scorza e nelle foglie della maggior parte delle piante. Si trovano inoltre in quella carne, latte, uova e pesci di allevamento alimentati con grano, mais e soia.

Le lectine aiutano le piante a difendersi legandosi a molecole glucidiche nell’organismo del predatore, causando reazioni infiammatorie e interrompendo la comunicazione cellulare. 

Inoltre, aiutano virus e batteri a legarsi ai loro obiettivi, aumentando il rischio di infezioni virali e batteriche. 

QUALI SONO LE LECTINE PIU’ DANNOSE?

Molte sono le lecitine pericolose per l’uomo, come ad esempio la ricina, una potente citotossina naturale, in grado di causare morte cellulare.

O la proveina, il principale allergene del lattice di gomma. È stata ingegnerizzata nei pomodori transgenici per le sue proprietà fungistatiche, tanto da aspettarsi un’epidemia di allergia al pomodoro nel prossimo futuro tra gli individui sensibili al lattice.

WGA: LA LECTINA PIÙ PERICOLOSA DEL GRANO 

Una delle lectine, più insidiosa e meno conosciuta, è l’agglutinina del germe di grano (WGA). La lectina del grano, o ” agglutinina del germe di grano ” è in gran parte responsabile di molti degli effetti negativi sulla salute, esercitati dai cereali.

Si tratta di una è lectina così piccola, che può superare le pareti intestinali con maggiore facilità rispetto ad altre lectine. 

Inoltre, si comporta in modo subdolo, confondendo il nostro organismo: 

  • Emula gli effetti dell’insulina. Essa si comporta proprio come l’insulina, pompando zuccheri nelle cellule adipose, causando aumento di peso e insulino-resistenza. 
  • Impedisce agli zuccheri di penetrare nel tessuto muscolare, privando i muscoli del nutrimento e causando un ulteriore aumento di peso. 
  • Interferisce con la digestione delle proteine. 
  • Promuove l’infiammazione rilasciando radicali liberi, che danneggiano la barriera intestinale. 
  • Interagisce con altre proteine per creare anticorpi che inducono una risposta immunitaria. 
  • Oltrepassa la barriera emato-encefalica, creando problemi neurologici. 
  • Uccide le cellule, senza distinzione tra normali e cancerogene. 
  • Interferisce con la riproduzione del DNA. 
  • Indurisce le arterie. 
  • Consente ai virus che causano la malattia di penetrare all’interno dell’organismo dall’intestino 
  • Contribuisce all’infiammazione dei reni. 

I PRODOTTI INTEGRALI NON SONO LA SOLUZIONE

Non è mangiando cereali integrali che si risolve alcunché, anzi si può tranquillamente affermare che lo esaspera. Per due motivi principali:

1) La maggior parte della lectina WGA si trova nella crusca, la parte esterna, che conferisce al pane una colorazione marrone. Ciò significa che il pane raffinato contiene glutine, ma non WGA, mentre il pane integrale li contiene entrambi. Quindi si capisce come persino un’alimentazione ricca di cereali integrali, non sia la soluzione. Anzi, molto spesso è proprio questo tipo di dieta che causa la maggior parte dei problemi di salute, tra quelli sopra descritti.

2) Quando si utilizzano i cereali integrali per produrre alimenti come pane e cereali da colazione, è necessario aggiungere conservanti come il butilidrossitoluene (BHT) per bloccare l’ossidazione degli oli polinsaturi in questi cereali raffinati. Il BHT è il principale disturbatore endocrino e si comporta come gli estrogeni, che stimola l’accumulo di grasso e promuove la pubertà precoce nelle ragazze e la crescita del “seno” nei ragazzi.

GLUTINE 

Il glutine è una delle varietà di lectine rinvenute nel grano. E’ contenuto in grano, orzo, segale e avena. Nel caso di soggetti affetti da celiachia, l’assunzione di glutine scatena una risposta immunitaria nell’intestino tenue che può portare a gravi complicazioni. In altri casi di intolleranza al glutine, si manifestano sintomi quali annebbiamento, dolori articolari e infiammazione se si consumano alimenti che contengono glutine. Non esiste cura per la celiachia, ma seguire una dieta gluten free può aiutare a tenere sotto controllo i sintomi. 

ATTENZIONE ai prodotti gluten free. Questi prodotti gluten free non contengono grano, orzo, segale e avena. Tuttavia, contengono alte quantità di lectine derivanti da mais, soia e altri cereali, pseudo cereali e legumi. 

La maggior parte di essi vengono trattati con transglutaminasi per renderli più soffici e invitanti. La transglutaminasi può superare la barriera emato-encefalica e interferire con i neurotrasmettitori,scatenando la cosiddetta atassia glutinica, una malattia simile al morbo di Parkinson. 

La transglutaminasi inoltre rende sensibili al glutine anche nel caso non si sia intolleranti al glutine. È preferibile consumare alimenti che siano naturalmente “gluten free” rispetto ad alimenti industriali cosiddetti “gluten free” (parlo dei prodotti industriali gluten-free in questo video).

LECTINE A PIEDE LIBERO

Le lectine hanno creato problemi agli uomini per migliaia di anni, fino alla scoperta del fuoco 100.000 anni fa. La cottura infatti, distrugge le pareti cellulari delle piante e, parzialmente, molte lectine. Dopo aver iniziato a cuocere gli alimenti, all’uomo le cose sono andate piuttosto bene per circa 90.000 anni, fino a che quattro dei principali cambiamenti avvenuti nell’alimentazione umana hanno alterato l’equilibrio tra piante ed esseri umani. 

PRIMO CAMBIAMENTO: LA RIVOLUZIONE AGRICOLA 

Con la rivoluzione agricola, avvenuta 10.000 anni fa, l’essere umano è passato da un consumo preminente di foglie, tuberi e alcune proteine e grassi animali alla prevalenza di cereali e legumi all’interno della propria alimentazione. Fino ad allora, il microbioma umano non era mai entrato in contatto con le lectine di cereali e legumi e il sistema immunitario non era pronto a fronteggiarle. L’analisi dei resti mummificati egizi ha rivelato che essi morivano sovrappeso, con le arterie ostruite. Avevano i denti cariati a causa di un’alimentazione ricca di cereali. I resti mummificati della regina Nefertiti fanno supporre che soffrisse di diabete. 

SECONDO CAMBIAMENTO: LA MUTAZIONE DELLE MUCCHE

Circa 2.000 anni fa, le mucche del nord Europa hanno subito una mutazione che le ha portate a produrre caseina A-1 nel latte invece della normale caseina A-2. Durante la digestione, la caseina A-1 si trasforma in una proteina simile alle lectine denominata beta casomorfina. Questa proteina si lega alle cellule del pancreas preposte alla produzione di insulina (cellule beta) e stimola un attacco immunitario al pancreas, causa primaria del diabete di tipo 1. Il latte delle mucche che producono caseina A-1 è più abbondante, perciò gli allevatori preferiscono questa tipologia di mucche. Per chi non voglia rinunciare al consumo di latticini, può optare per prodotti contenenti caseina A-2 o a base di latte di capra o pecora. 

TERZO CAMBIAMENTO: LE PIANTE DEL NUOVO MONDO 

Quando gli europei hanno raggiunto le Americhe 500 anni fa, gli esploratori hanno portato al resto del mondo un’ampia gamma di nuove lectine. Questi nuovi alimenti comprendevano solanacee, legumi, cereali, zucche, amaranto, quinoa, chia e altri semi. La flora batterica e il sistema immunitario dell’uomo non sono preparate a tollerarli. E peraltro, nella moderna alimentazione occidentale, queste sostanze sono onnipresenti, combinate e ossessivamente consumate dalla popolazione mondiale. Il che le ha rese ancora meno tollerabili e potenzialmente più pericolose.

QUARTO CAMBIAMENTO: LE MUTAZIONI GENETICHE IN AGRICOLTURA

Dagli anni ’60, abbiamo assistito a un aumento esponenziale delle lectine negli alimenti processati e negli OGM. I frutti vengono raccolti acerbi, lasciando intatto il loro contenuto di lectine. Se da una parte è possibile evitare i cibi OGM, dall’altra non è possibile evitare le lectine, in quanto sono contenute nelle foglie e nei semi di tutte le piante. La soluzione è controllare quali (e quante) ne si consuma.

STRATEGIE DI ATTACCO DELLE LECTINE 

Le lectine hanno una precisa strategia di attacco, maturata in secoli di evoluzione, che intende oltrepassare la barriera mucosa del nostro intestino e arrivare fino al sangue, distruggendo la buona salute dell’organismo ospitante:

  • Superare le pareti addominali: se una o più difese descritte sopra vengono oltrepassate, le lectine possono far allargare le giunzioni strette nelle pareti intestinali e penetrare nell’organismo. Una volta lì, si comportano come qualsiasi proteina estranea, causando risposte immunitarie e infiammazione. 
  • Confondere il sistema immunitario attraverso il mimetismo molecolare: le lectine possono imitare alcune proteine dell’organismo, causando l’attacco da parte del sistema immunitario alle sue stesse proteine. 
  • Disturbare la comunicazione cellulare: alcune lectine si legano a recettori cellulari, disturbando la comunicazione cellulare. Ad esempio, la lectina WGA (agglutinina del germe di grano) può agganciarsi all’attracco dell’insulina come se fosse l’autentica molecola dell’insulina. 

Ma a differenza del vero ormone, non si stacca più. Ciò può causare la riduzione della massa muscolare, l’impoverimento delle cellule cerebrali e dei neuroni e l’accumulo di grasso viscerale.

UNA BRUTTA SCOPERTA

Nel 1988 un ospedale ha lanciato una “giornata del mangiare sano” nella mensa del personale all’ora di pranzo. Un piatto conteneva fagioli rossi e furono servite 31 porzioni. Alle 3 del pomeriggio uno dei clienti, uno specializzando di chirurgia, vomitò in sala.

Nelle quattro ore successive altri 10 clienti hanno sofferto di vomito profuso, alcuni con diarrea. Tutti si sono ripresi il giorno dopo. Nessun agente patogeno è stato isolato dal cibo, ma i fagioli contenevano una concentrazione anormalmente alta della lectina fitoemoagglutinina.

Le lectine sono proteine che legano i carboidrati presenti nella maggior parte delle piante, soprattutto semi e tuberi come cereali, patate e fagioli. Fino a poco tempo fa il loro uso principale era come reagenti per l’istologia e le trasfusioni di sangue, ma negli ultimi due decenni ci siamo resi conto che molte lectine sono (a) tossiche, infiammatorie, o entrambe; (b) resistenti alla cottura e agli enzimi digestivi; e (c) presenti in gran parte del nostro cibo.

( qui >> trovi lo studio )

Non è quindi una sorpresa che talvolta causino “intossicazioni alimentari”. Ma la scoperta davvero inquietante è arrivata con la scoperta nel 1989 che alcune lectine alimentari superano la parete intestinale e si depositano in organi molto lontani.

Ad esempio le lecitine stimolano le cellule delle isole pancreatiche e della tiroide, o favoriscono l’artrite reumatoide. Anche i tre principali fattori patogeni per l’ulcera peptica – stimolazione degli acidi, fallimento dello strato di difesa della mucosa e proliferazione batterica anormale (Helicobacter pylori), sono tutti teoricamente legati alle lectine.

COME L’ORGANISMO SI DIFENDE DALLE LECTINE 

L’organismo avrebbe sviluppato d’altra parte una serie di azioni difensive, per assicurarsi di non essere danneggiato dall’introduzione di queste proteine dai cereali. Ma per far sì che il piano di difesa funzioni, bisogna che l’organismo sia in totale buona salute, e che l’assunzione di lectine non sia compulsiva e costante, altrimenti anche le più alte mura delle rocche più forti, cederanno al passaggio continuo delle lectine pro-infiammatorie.

Intanto, il muco e la saliva contengono zuccheri che intrappolano le lectine. Il muco funge anche da rivestimento per l’esofago mentre il bolo percorre il tratto digestivo. 

L’acido dello stomaco digerisce alcune lectine. 

Alcuni batteri contenuti nella bocca e nell’intestino consumano le lectine prima dell’interazione con le pareti intestinali. 

Le giunzioni strette nelle pareti intestinali fungono da barriera, relegando le lectine nell’intestino. 

LA BARRIERA INTESTINALE COME PRIMA DIFESA

Centinaia di miliardi di microbi vivono all’interno del tratto intestinale. La comunità di microbi è chiama microbioma, ma gli scienziati ora utilizzano il termine olobioma, che comprende i microbi che vivono nell’intestino, nella bocca, nella pelle e nell’aria circostante. 

I microbi nell’intestino aiutano a distruggere e digerire le pareti cellulari delle piante ed estrarre l’energia dagli alimenti. Essi, inoltre, fungono da sentinelle per il sistema immunitario e sono in costante comunicazione con il cervello e il resto dell’organismo.

L’essere umano eredita la collezione iniziale di microbi dalla mamma attraversando il canale del parto. Questa collezione di microbi è essenziale per il sistema immunitario del neonato. Infatti un bambino venuto al mondo con parto cesareo parte svantaggiato, poiché impiegherà almeno sei mesi per sviluppare un set completo di microbi e un sistema immunitario funzionante. 

IL FUNZIONAMENTO DELLE PARETI INTESTINALI 

La parete intestinale mantiene la sua compattezza grazie a strette giunzioni nello strato di muco intestinale per impedire l’intrusione da parte di qualsiasi sostanza estranea all’interno dell’organismo. Solo le singole minuscole molecole di cibo digerito dovrebbero superare le pareti intestinali. Fatta eccezione per la WGA, le lectine sono proteine di grandi dimensioni che, in condizioni normali, non possono superare le barriere intestinali. È quando a causa di un intestino permeabile, cioè le cui giunzioni “si allargano” e le sostanze come le lectine, che non dovrebbero passare attraverso questi spazi, riescono a passare e raggiungere il circolo sanguigno, che si hanno le malattie autoimmuni.

LA VERA CAUSA DELLE MALATTIE AUTOIMMUNI 

Una recente ricerca ha rivelato che tutte le malattie autoimmuni sono causate da uno squilibrio dell’olobioma unito alla sindrome dell’intestino permeabile. 

I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), gli antibiotici e i farmaci antiacidi, nonché l’erbicida Roundup (e gli altri glifosati usati nella coltivazione di piante e cereali) possono modificare la flora e lo strato del muco intestinale. 

Ciò compromette la barriera intestinale, consentendo alle lectine, endotossine e batteri, di penetrare nel flusso sanguigno che conduce ad altre parti del corpo e al cervello. Le endotossine (lipopolisaccaridi) sono scorie prodotte dai batteri dividendosi e morendo all’interno dell’intestino. 

Il sistema immunitario tratta le lectine e i lipopolisaccaridi come minacce, perciò innesca una risposta immunitaria per attaccare le proteine che somigliano ai modelli di lectine e lipopolisaccaridi, e questa diviene la causa principale della malattia autoimmune.

PERCHÉ LE LECTINE PORTANO ALL’OBESITÀ E ALLA MALATTIA 

Sia i vegetali che molti prodotti animali sono inondati di lectine. Non solo quando si segue una dieta vegetariana, ma anche nelle diete proteiche, il rischio che queste proteine agglutinanti portano all’organismo è elevato, sia in termini di salute che di accumulo di peso.

Gli allevatori usano i cereali, il mais e i legumi per far ingrassare il bestiame per il macello. I cavalli vengono alimentati con l’avena per farli ingrassare per l’inverno. 

Cos’hanno in comune tutti questi alimenti? Le lectine.

Abbiamo visto come l’agglutinina del germe di grano (WGA) emuli gli effetti dell’insulina. 

Lo scopo primario dell’insulina è quello di spingere il glucosio all’interno delle cellule per utilizzarlo sotto forma di energia o accumularlo sotto forma di grasso. 

Una volta che l’insulina si aggancia agli attracchi appropriati e rilascia le informazioni, le cellule comunicano all’ormone che il messaggio è stato ricevuto. L’ormone, così, si sgancia e lascia spazio all’ormone successivo. 

Il problema sorge quando l’agglutinina del germe di grano emula l’insulina e si lega permanentemente agli attracchi, continuando a pompare glucosio nelle cellule adipose, causando aumento di peso e insulino-resistenza. 

Questo impedisce agli zuccheri di penetrare nel tessuto muscolare, privando i muscoli del nutrimento e causando un ulteriore aumento di peso. Impedisce inoltre agli zuccheri di penetrare nelle cellule cerebrali e nei nervi, causandone la morte e l’insorgere di demenza, morbo di 

Parkinson e neuropatie periferiche. 

Studi recenti hanno dimostrato che le lectine risalgono il nervo vago dall’intestino al cervello e possono depositarsi nella substantia nigra, causando il morbo di Parkinson. 

QUALI SONO GLI ALIMENTI CARICHI DI LECTINE E SOLUZIONI PER UN USO SPORADICO

Le lectine sono presenti in moltissimi alimenti vegetali; si concentrano nella parte fibrosa, quindi le troviamo soprattutto nei cereali integrali (in particolare frumento integrale, riso integrale e orzo mondo), nei legumi (soprattutto soia, derivati proteici della soia e fagioli di qualsiasi varietà) e nella frutta secca con pellicina.

Esistono tecniche di preparazione degli alimenti che permettono di diminuire il tenore di lectine, scindendo i legami che le formano prima ancora che raggiungano lo stomaco, e rendendole quindi disponibili alla digestione.

Questo può permetterti di consumarli, sporadicamente, perchè annullano in parte gli effetti dannosi delle lectine e degli altri nutrienti.

Quindi prima di consumarli, devi procedere nel seguente modo:

Ammollare a lungo gli alimenti che le contengono; ammollare almeno 2-3 ore i cereali integrali, e una notte intera i legumi secchi e la frutta secca con pellicina, possibilmente cambiando l’acqua due o tre volte.

Cuocere il più a lungo possibile i chicchi di cereali e i legumi, in abbondante acqua che andrà poi scolata (quindi, evitare la cottura per assorbimento completo).

Togliere la pellicina alla frutta secca (dopo l’ammollo notturno è molto semplice farlo).

Eliminare la buccia dei legumi con l’aiuto di un passaverdure (frullare i legumi in un mixer non è risolutivo: la buccia non viene eliminata, ma frantumata; si avrà una migliore digeribilità del legume stesso, ma nessun vantaggio sulle lectine).

Si è visto come la cottura a pressione possa essere sufficientemente aggressiva per poter scardinare i legami di lectine e fitati quindi potenzialmente adatta alla cottura dei legumi. Ciò non vale però per i cereali.

Fagioli e legumi 

I fagioli hanno il più alto contenuto di lectine di qualsiasi altro gruppo alimentare. 

La ricina, la lectina contenuta nel seme di ricino, è la lectina più potente che si conosca. Un paio di molecole di ricina possono uccidere un uomo in pochi minuti. 

Le arachidi e gli anacardi non sono frutta secca, ma legumi con una grande quantità di potenti lectine. La lectina contenuta nell’olio di arachidi provoca l’arteriosclerosi negli animali da laboratorio. Gli anacardi aumentano l’infiammazione nei pazienti affetti da artrite reumatoide. Appartengono alla stessa famiglia botanica dell’edera velenosa. Il loro guscio è talmente irritante che i braccianti devono indossare guanti protettivi. 

Nonostante le gravi problematiche legate a fagioli e legumi, la cottura a pressione distrugge molte delle lectine in essi contenute. I fagioli cotti a pressione fungono da nutrimento per i batteri buoni dell’intestino, per l’amido resistente che forniscono. Tuttavia non sono i migliori amici del nostro intestino e non sono indicati per chi soffre di infiammazione intestinale.

Cereali 

La cottura a pressione non è in grado di distruggere le lectine di grano, segale, orzo e avena, pertanto questi cibi rimangono off limits. 

Solanacee 

La famiglia delle solanacee include le melanzane, le patate, i peperoni, i pomodori e… le bacche di goji. Contengono una grande quantità di lectine nella buccia e nei semi. È possibile ridurre le lectine da questi alimenti togliendo la buccia e i semi. 

Mais e quinoa 

Due delle peggiori lectine introdotte nella nostra alimentazione sono il mais e la quinoa, uno pseudo cereale. Il mais è ovunque nell’alimentazione standard, nei cibi industriali e nei fast food. 

Gli oli di mais, lo sciroppo di mais, la carne degli hamburger e i panini con pollo serviti nei fast food proviene da animali nutriti a mais. La maggior parte del mais con cui viene nutrito il bestiame negli allevamenti industriali è una versione geneticamente modificata contenente un potente gene della lectina per migliorare la sua resistenza agli insetti. Questa lectina causa osteopenia e osteoporosi nei polli. 

La quinoa crea gli stessi problemi del mais. La quinoa è diventata un popolare sostituto senza glutine per il grano, ma è anche carica di lectina. 

Per assaporare la quinoa senza rischi, prendi in considerazione l’ammollo e la fermentazione prima della cottura, come facevano gli Antichi Incas. che utilizzavano tre processi disintossicanti per rimuovere le lectine dalla quinoa: ammollo-fermentazione-cottura.

Prodotti animali da allevamenti intensivi

Gli allevamenti intensivi rappresentano una vera e propria piaga, non solo per l’ambiente, ma soprattutto per la nostra salute.

Trattamenti invasivi cambiano la natura dell’animale e dei prodotti derivati: carne, latte, uova. Poiché al bestiame vengono somministrati gli antibiotici, essi sviluppano diverse forme di batteri resistenti agli antibiotici. Il pollo (uova e carne), il maiale e il manzo (carne e latticini) sono contaminati di aflatossine, sottoprodotti tossici di muffa e funghi che crescono su mais, grano e soia. Il consumo di queste sostanze tossiche è stato collegato a mutazioni genetiche e cancro. Il glifosato e i pesticidi con cui vengono trattati i cereali da cui provengono i mangimi animali, sono estremamente tossici per gli esseri umani.

Tutto questo si va a sommare al fatto che quindi il pericolo di questa alimentazione è duplice: da una parte l’accumulo di lecitine derivate, dall’altra gli ormoni, gli antibiotici, i pesticidi dati all’animale.

Controlla la provenienza delle tue proteine animali e assicurati che provengano da animali allevati liberamente e alimentati in modo naturale, senza cereali e mangimi chimici.

CONCLUSIONI

Una dieta su base vegetale non è garanzia di benessere, o di dimagrimento. Bisogna differenziare i vari tipi di vegetali e la loro provenienza. Molto spesso ci ostiniamo ad alimentarci contro natura. A volte anche quando le decisioni che ci spingono sono bassate su scelte etiche e apparentemente “salutistiche”.

Quando si parla di corretta alimentazione non bisogna mai ignorare la biologia umana e le regole fisiologiche a cui l’organismo è sottoposto, oltre a non dimenticare mai il vero ruolo degli elementi presenti in natura. Un ruolo che non ha deciso l’uomo e la cui destinazione non può essere stabilita da regole opportunistiche, ma che è basato sulla suprema saggezza della natura e sulla storia millenaria dell’essere umano.

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Maria Teresa Ficchì

Naturopata, nutrizionista & Health Coach, fondatrice di Chetogenica Bioenergetica. Amo prendermi cura degli altri e aiutarli a stare bene con i metodi naturali, portandoli alla versione migliore di se stessi.
 

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